Anche il torrone, se fatto bene, può contribuire alla salute di un’azienda. E’ il caso della Rivoltini Alimentare Dolciaria, presa ad esempio in un articolo pubblicato ieri sul Corriere della Sera come realtà artigiana che contribuisce a quel 5,6% di export in più rilevato per il 2014 da Confartigianato Lombardia, per quanto riguarda le imprese artigiane di questa regione. “Il nostro torrone – ha spiegato al popolare quotidiano Massimo Rivoltini, titolare dell’azienda – ha un forte legame con questa terra (Vescovato, in provincia di Cremona, n.d.r.). Infatti è come quello di una volta: ricetta e qualità degli ingredienti sono gli stessi e identiche le 11 ore di cottura. E’ genuino, sano e tradizionale. Ecco perché ha conquistato Francia, Nord Europa, Russia e Stati Uniti. Dopotutto, il tricolore sulla confezione è sempre un appeal, è sinonimo di bontà”. Rivoltini, alla guida di questa azienda nata nel 1928 e oggi con un fatturato che si aggira sui 4 milioni di euro, ha inoltre rimarcato l’importanza dell’export come chiave del proprio successo. “La crisi – ha riferito ancora al Corriere – l’abbiamo dribblata grazie all’export. Esportiamo il 60% dei 160 mila chili che produciamo in un anno, anche perché oltreconfine è un dolce che si mangia non solo a Natale. E sia nel 2013, sia nel 2014, abbiamo registrato una crescita del 15 per cento”.
31 dicembre 2014
Anche il torrone traina l’economia lombarda
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