Sicuramente l'ospite più atteso è stato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, che ha partecipato all'incontro romano organizzato da Italia Ortofrutta per festeggiare i suoi primi 50 anni. I temi che il settore ortofrutticolo deve affrontare non sono certo pochi, in una annata tutta in salita, contraddistinta dall'emergenza cimice asiatica e con il nodo dell'export sempre più centrale, considerando che anche il 2019 si chiuderà con il segno meno.
«La crisi climatica è un problema e credo fortemente che l’agricoltura deve esser protagonista della transizione ecologica» ha esordito il ministro nel intervento. «Non dovete avere paura, non introdurremo nuove tasse o lacciuoli, questo non è il mio concetto di green. Bisogna andare verso una economia circolare dove lo spreco si trasforma in valore».
Il ministro non ha lesinato apprezzamenti verso un settore, quello dell'ortofrutta, che ritiene centrale. «Con un 11,5 miliardi di euro vale il 20% dell'intero settore agricolo nazionale». Serve, però, più organizzazione però per l’ortofrutta, «più capacità di fare squadra. Nessun piccolo produttore si può confrontare con il mercato da solo».
Il ministro ha poi rivendicato un ruolo centrale nella manovra del governo: «abbiamo avuto 600 milioni in più, abbiamo garantito l'azzeramento dell'Irpef agricola, inserito norme su donne e giovani perché senza ricambio generazionale siamo più deboli», tutte iniziative che secondo la Bellanova servono per aumentare la competitività.
Non sono mancate critiche, che hanno strappato l'applauso della platea, al mondo della distribuzione, in particolare alle pratiche sleali delle aste al doppio ribasso, al sottocosto e all'eccesso delle promozioni «che tolgono valore ai nostri prodotti. Se spendi un po’ di più mangi meglio e hai la soddisfazione del palato e del gusto e guadagni in salute, considerando che in Italia abbiamo un sistema di controllo. Ovviamente questo comporta un costo superiore».
Il tema del lavoro in agricoltura è un tema caro al ministro Bellanova, che anche in questa occasione non ha mancato di rimarcare «Il ministero ha proposto come prima azione la mappatura del calendario dei fabbisogni agricoli. Dobbiamo sapere dove e quanti lavoratori sono necessari nei picchi di raccolta. Tanti di vuoi mi chiedono di lavorare sul decreto flussi. C’è bisogno di manodopera. Non voglio riempire le campagne di schiavi come dice qualcuno, dobbiamo impegnarci sul flusso della manodopera straniera che serve».
Per quanto riguarda il tema dell'export ortofrutticolo il Ministro ha rassicurato che la prossima settimana incontrerà il presidente dell’ICE «per studiare promozioni e lavorare sulla barriere fitosanitarie». Per quanto riguarda l'annoso tema del catasto ortofrutticolo, tema di fatto fermo, il ministro Bellanova ha affermato di voler accelerare
«Aiutatemi, chiedetemi cosa volete semplificare. Ho chiesto al mio capo di gabinetto di lavorare sulla semplificazione. Da voi voglio sapere cosa ritenete necessario dover tagliare nella burocrazia, un aspetto facile a dirsi ma difficile a farsi. Ma noi dobbiamo cambiare le cose difficili».