29 febbraio 2016

Bio in cifre 2015. Focus ortofrutta

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Bio in cifre 2015”, il rapporto sullo stato dell’arte dell’agricoltura biologica in Italia, dopo l’anticipazione durante l’ultima edizione del Sana di Bologna, è stato pubblicato in forma completa dal Sinab, Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, con tutti i dati aggiornati al 31 dicembre 2014.

Un settore, quello del biologico certificato, che in Italia, ormai da anni, sta attraversando un periodo certamente positivo, se non proprio un vero e proprio boom sotto ogni punto di vista, in primis dei consumi, con un +20% a valore, registrato tra novembre 2014 e novembre 2015. Un dato, quest’ultimo, ancora più eclatante se si pensa al generale andamento dei consumi alimentari in Italia, che certo non spicca per performance di grande valore.

Operatori e superfici. È record

Tra i record che il rapporto del Sinab certifica ci sono anche quelli relativi al numero di imprese ed ettari in Italia. 55.433, con una crescita del 5,8%, il numero di operatori (produttori agricoli, trasformatori, importatori e commercianti) che operano in questo settore in Italia, che la colloca al primo posto in Europa. Sono invece 1.387.913 gli ettari coltivati bio, che anche in questo caso fannno registrare una crescita del 5,8% rispetto al 2013, un altro record poiché si tratta della superficie più alta fino ad oggi mai registrata in Italia. È pari all’11,2% l’incidenza della superficie biologica rispetto a quella totale, anche in questo caso la più alta fino ad ora mai ottenuta.

Tutto bene, quindi, per il comparto del biologico, anche se il Rapporto non manca di sottolineare, come unica nota “stonata” quella relativa all’incremento delle importazioni, che in quantità sono cresciute di ben 47 punti percentuali nel 2014 rispetto al 2013. “Si fa ricorso soprattutto a cereali biologici di provenienza estera (che raggiungono quasi quota 40.000 tonnellate), oltre che di colture industriali (per circa 7.800 tonnellate). Una crescita e una migliore strutturazione delle filiere biologiche nazionali, in particolare per questi due comparti, potrebbe garantire degli importanti sbocchi commerciali per il nostro biologico made in Italy” commenta il Sinab.

Numero degli operatori bio per tipologia e regione. Variazione 2014-2013

Numero degli operatori bio per tipologia e regione. Variazione 2014-2013

Ortofrutta. Cresce la superficie per gli ortaggi e gli agrumi

Dai dati relativi alle superfici bio in Italia divise per colture emerge la crescita degli ortaggi (che comprende anche la voce fragole, meloni e funghi coltivati), e la lieve descrescita della frutta.

 Superfici e colture (valori in ettari) in agricoltura biologica al 31/12/2014

Superfici e colture (valori in ettari) in agricoltura biologica al 31/12/2014

La prima categoria si attesta su 26.093 ettari, con un crescita del 18% nel 2014 rispetto al 2013. La frutta, con una superficie di 23.213 ettari, cede poco più di 2 punti percentuali. Gli agrumi, considerati a parte nel Rapporto, crescono del 3,59% con un totale di 29.849 ettari nel 2014.

La Puglia, per quanto riguarda la voce ortaggi e quella frutta, è la regione in Italia con più superfici biologiche, tra quelle in conversione e quelle già certificate: 7939 ettari di ortaggi, 3648 ettari di frutta. In entrambi i casi al secondo posto troviamo la Sicilia, che invece, naturalmente, svetta per quanto riguarda la coltivazione bio di agrumi (17.411 ettari), seguita a distanza dalla Calabria (9.549 ettari)

Consumi e canali distributivi. Il dominio della distribuzione moderna

Il Rapporto dedica ampio spazio anche alla voce dei consumi e dei canali distributivi. Il giro d’affari complessivo del biologico, come già evidenziato l’anno scorso, è pari a 2,1 miliardi in Italia, anche se la stima non prende in considerazione il cosiddetto mercato on-trade, quindi tutto ciò che riguarda  le vendite che avvengono nella ristorazione, nei bar o ancora nel settore del food service.

Mercato retail prodotti biologici - Italia 2014 - Vendite in euro e quote %

Mercato retail prodotti biologici – Italia 2014 – Vendite in euro e quote %

Per quanto riguarda i canali di vendita domina la distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount, libero servizio), che muove circa il 75% del giro d’affari del bio in Italia. All’interno di questa voce è da tenere in considerazione il canale specializzato che con 761 milioni di euro di fatturato al consumo ha un peso non indifferente, pari al 35,5% dell’intero mercato del biologico al dettaglio. Alla Gdo spetta il primato con il 40%, pari a 855 milioni di euro.

Considerando i tassi di crescita del canale specializzato degli ultimi 5 anni, intorno al al 12/15%, secondo il Rapporto nei prossimi anni si assisterà ad una sostanziale equiparazione tra questo canale e quello della Gdo per quanto riguarda le vendite.

Vendita ortofrutta bio confezionata a peso fisso nella Gdo

Per quanto riguarda le singole categorie di prodotto, la crescita delle vendite, considerando tutto il 2014 e i primi undici mesi del 2015 nella Gdo, è diffusa e riguarda un po’ tutte le aree geografiche e i canali distributivi.

Sul fronte dell’ortofrutta spicca la crescita della vendita degli ortaggi freschi e trasformati (+ 14% nel 2014 e +20% nel 2015) e della frutta fresca e trasformata (+1,4% nel 2014 e +14,8% nel 2015).

Variazione % acquisti domestici in valore prodotti bio confezionati a peso fisso nella Gdo

Variazione % acquisti domestici in valore prodotti bio confezionati a peso fisso nella Gdo

Da sottolineare, sempre per quanto riguarda l’ortofrutta, l’incidenza di quella biologica rispetto al totale fatturato nel reparto nella distribuzione moderna, pari al 10%, ma in alcuni casi può arrivare fino al 18%. “Nello specializzato, tra l’altro – sottolinea il Rapporto – frutta e ortaggi mostrano da alcuni anni tassi di crescita più accelerati rispetto alla media del mercato biologico di reparto, considerando tutti i canali”

Cresce l’import di ortofrutta

In generale l’importazione da Paesi Terzi di prodotti biologici nel 2014 ha fatto registrare un balzo del 47,30% rispetto al 2013. Ad incidere la voce dei cereali con una crescita monstre del 545,68%.

Per quanto riguarda l’ortofrutta, anche in questo caso si è assistito ad una crescita sostenuta, pari al 42,74% per gli ortaggi (in totale 8.845,44 tonnellate) e al 34,16% per la frutta (in totale 20.683,30 tonnelate).

“Relativamente alla frutta, nonostante una lieve flessione delle importazioni dai paesi Balcanici, il mercato dell’Europa non UE risulta essere ancora molto importante per l’import italiano. Del totale di frutta fresca e secca importata in Italia oltre il 15% proviene da paesi dell’Europa non UE (principalmente Turchia, Albania e Serbia), con un aumento rispetto al 2013 del 28,47%”.

Per quanto riguarda la frutta fresca e secca, le aree dalle quali l’Italia importa di più sono l’America del Sud (-1,31% rispetto al 2013) e centrale (+186,08%). Sul fronte degli ortaggi Asia (+134,32) e Africa (-11,77%).

Frutta fresca e secca importata in Italia negli anni 2013-2104 (valori in tonnellate)

Frutta fresca e secca importata in Italia negli anni 2013-2104 (valori in tonnellate)

Ortaggi importati in Italia negli anni 2013-2014 (valori in tonnellate)

Ortaggi importati in Italia negli anni 2013-2014 (valori in tonnellate)

Per scaricare il Rapport completo clicca qui

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