Alla vigilia della 24esima Fiera nazionale del Marrone, la produzione cuneese di castagne si presenta di ottima qualità con buone prospettive di mercato. È il primo bilancio che Coldiretti Cuneo traccia per l’annata 2023 del frutto simbolo dell’autunno, evidenziando come le modifiche al disciplinare Igp della Castagna Cuneo aprano a nuove opportunità di valorizzazione.
“È terminata la raccolta delle castagne ibride eurogiapponesi – spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo – negli impianti cuneesi di pianura specializzati dove le operazioni sono iniziate, in lieve ritardo, nella seconda settimana di settembre, mentre nei boschi delle aree collinari e montane si è iniziato a raccogliere le storiche varietà locali, con un ritardo stimato di circa una settimana rispetto alla media storica”.
Coldiretti prosegue: “L’annata è ottima per le produzioni di ibridi eurogiapponesi e presenta una qualità superiore rispetto allo scorso anno, con una pezzatura in generale più grande e uniforme, tanto che la media produttiva si attesta sui 40 frutti il chilo. Il mercato ha sinora premiato la qualità con quotazioni medie riconosciute ai produttori di 3 euro/kg e un andamento dei prezzi soddisfacente nelle ultime settimane. Le prospettive sono molto buone, da un punto di vista sia produttivo che di mercato, anche per le varietà locali di castagne per le quali sono appena partite le operazioni di raccolta. I quantitativi prodotti e la qualità appaiono in generale ottimi, grazie soprattutto alle condizioni piovose della scorsa primavera che hanno incrementato la disponibilità idrica dei boschi nelle nostre vallate, naturalmente privi di impianti di irrigazione. Per le varietà di pregio già sul mercato, come le Tempurive, il Garrone Rosso e la Gentile, le operazioni commerciali sono iniziate all’insegna di quotazioni interessanti, variabili dai 2 ai 2,5 euro/kg; per le varietà di più piccola pezzatura i prezzi ai produttori si aggirano intorno a 1,5 euro/kg”.
Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo, commenta: “Ci auguriamo che il mercato non tradisca le aspettative e riconosca per l’intera campagna produttiva il giusto valore alle storiche produzioni locali per garantire un’equa remunerazione alle aziende castanicole dopo un’annata nera come quella 2022 che ha visto i produttori percepire compensi così bassi da non coprire neppure i costi di produzione”.
“Certo è – ricorda Coldiretti – che la ridotta concorrenza sul mercato, con le produzioni di castagne del Sud Italia, della Grecia e della Spagna ridotte ai minimi termini a causa delle condizioni climatiche siccitose, apre prospettive favorevoli per i castanicoltori della Granda. La castanicoltura cuneese conta oltre 2mila aziende, 4mila ettari di superficie coltivata a castagneto da frutto e una produzione media di 40mila quintali. Tra le più apprezzate varietà locali sul mercato ci sono il già citato Garrone Rosso, tipico dei boschi a sud di Cuneo da Peveragno a Borgo San Dalmazzo, e la Bracalla della Valle Varaita, con frutti di pezzatura medio-grande, dolci e saporiti. Molto ricercati anche il Marrone di Chiusa Pesio, prodotto di nicchia e di particolare pregio, e la Garessina della Val Tanaro, eccellente come castagna secca. Dal 2006 la nostra provincia vanta il riconoscimento Igp per la Castagna Cuneo, produzione che coinvolge oltre 100 Comuni cuneesi ma che sconta ancora difficoltà ad emergere sul mercato.
Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo, conclude: “Allo scopo abbiamo lavorato molto negli ultimi mesi per inserire e ottenere alcune modiche al disciplinare di produzione Igp utili a rendere più agevole l’accesso al marchio, un incentivo per incrementarne l’utilizzo da parte di tutti gli operatori della filiera, da chi produce a chi commercializza”.
Fonte: Coldiretti Cuneo