E’ laureato, ha un reddito mensile superiore ai 3550 euro, ha figli sotto i 12 anni ed abita nel Centro-Nord. Questo il profilo del consumatore tipo di prodotti biologici in Italia secondo uno studio condotto da Nomisma, in collaborazione con FederBio, per l’Osservatorio Sana, presentato a Bologna sabato 8 settembre durante la prima giornata della 24esima edizione del salone internazionale del biologico e del naturale, che terminerà martedì 11. I ricercatori Silvia Zucconi e Fabio Lunati hanno presentato i dati di uno studio dal titolo “I consumi alimentari biologici di fronte alla crisi alimentare” che ha cercato di sondare gusti e gli stili di acquisto attraverso un’indagine che ha coinvolto un campione rappresentativo composto da 810 responsabili di acquisti alimentari della famiglia. Molti gli spunti emersi dallo studio: per il 34% dei consumatori bio la provenienza italiana del prodotto è uno dei principali criteri di acquisto. Meno sensibili al prezzo e alle promozioni, per il 10% è fondamentale la presenza del marchio. Comprano (72%) sostanzialmente nel canale della GDO, ma anche direttamente dal produttore (10%). Perché acquistano bio? Per il 71% perché li considera più sicuri e di qualità (67,4%) più elevata. Cosa acquistano? Soprattutto frutta fresca, e a seguire verdura e ortaggi freschi, uova e olio. Il deterrente principale, invece, tra coloro che non acquistano bio è sostanzialmente il prezzo, considerato troppo alto per più del 30% del campione, anche se per più del 70% dei non acquirenti bio l’interesse a sperimentare c’è. Il quadro, in conclusione, è decisamente positivo: il 53% degli intervistati ha comprato bio almeno una volta negli ultimi 12 mesi. Tra le considerazioni di Nomisma sul futuro, è possibile ipotizzare che nel prossimo anno la quota di mercato di questo settore possa espandersi ancora di più, raggiungendo un’incidenza maggiore, come già accade in molti altri stati europei.
09 settembre 2012
Chi consuma Bio in Italia? Quali prodotti? I risultati dell’Osservatorio Sana
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