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29 maggio 2024

Chimica negli alimenti, per l’Efsa il rischio è basso

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Mele, fragole, pesche, lattughe, cavoli cappucci, pomodori, spinaci sono tra i prodotti non processati, processati, derivanti da agricoltura biologica, da paesi terzi e ovviamente da paesi Ue presi in considerazione dall’ultimo report di Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. La quale, nel 2022, ha effettuato la survey più completa di sempre. Sono infatti quasi 111mila i campioni analizzati, il 25% in più rispetto al 2021.

Quello che emerge è uno scenario nel complesso rassicurante: oltre il 96% dei campioni analizzati è risultato conforme ai limiti di legge.

Diminuisce il ricorso alla chimica

In generale, il trend di riduzione del ricorso alla chimica, partito già nel 2020 e poi riemerso nel 2021, è confermato: il numero di campioni con residui di agrofarmaci multipli (23%) è diminuito rispetto all’anno precedente (26,4%). In alcuni prodotti, però – è il caso dell’uva passa e delle foglie d’uva, restringendo al solo segmento ortofrutticolo – è aumentata la frequenza di ritrovamento di più prodotti chimici insieme.

Il rischio per il consumatore è basso

Per valutare il rischio acuto e cronico per la salute dei consumatori, l’Efsa ha stimato l’esposizione alimentare ai residui di prodotti chimici e confrontata con i valori guida disponibili basati sulla salute (Hbgv, Health based guidance values).

In pratica, è stata impiegata la metodologia di valutazione probabilistica per tutti i principi attivi elencati nel Regolamento Ue 2022: L’Efsa ha quindi fornito la probabilità che un consumatore sia esposto a un superamento dell’Hbgv. E’ emerso che, nel complesso, il rischio valutato per la salute dei consumatori dell’Ue è basso.

Focus sul glifosato

Non poteva mancare un focus sul prodotto fitosanitario più controverso, ossia il glifosatoChe, come riportato da myfruit.it nei mesi scorsi, potrà essere impiegato, in Europa, fino al 15 dicembre 2033.

Per quanto riguarda i dati contenuti nel report Efsa 2022, era possibile utilizzare il glifosato come principio attivo nei prodotti fitosanitari a condizione che ciascuno di essi fosse autorizzato dalle autorità nazionali.

Va precisato che nel 2022 sono 25 i Paesi che hanno analizzato i residui di glifosato in 15.307 campioni di diversi prodotti alimentari, di cui 599 campioni di alimenti per bambini.

Nel 98% dei campioni alimentari analizzati (14.563), il glifosato non è stato quantificato. Nell’1,8% (258) dei campioni, invece, il glifosato è stato quantificato a livelli superiori al Loq (Limit of quantification), ma inferiori all’Mrl (Maximum residue leve), e nello 0,3% (42) dei campioni i livelli di residui superavano l’Mrl (principalmente nel grano saraceno). A causa dell’incertezza della misurazione, lo 0,1% (22) dei campioni è stato segnalato come non conforme. Nel 99,8% (598) dei campioni di alimenti per bambini non sono stati quantificati residui di glifosato.

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