Consumi e consumatori

06 dicembre 2024

Cibo ultra lavorato: elevato il consumo mondiale

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Cambiano gli stili di vita e cambiano anche i modelli di consumo. Una delle conseguenze è anche l’aumento del consumo di cibi ultra lavorati (Upf), come evidenziano dei dati relativi alle tendenze dei cibi ultra-lavorati e all'impatto sul consumo di frutta e verdura fresca della Stanford University. Il fenomeno si evidenzia soprattutto nei Paesi ad alto reddito ma ha iniziato a diffondersi anche in quelli a medio e basso reddito.

Rientrano fra questi, le bevande zuccherate, gli snack confezionati e la vasta gamma del fast food. Comodi, veloci, facili da ottenere, economici e dal gusto stuzzicante sono ormai entrati a pieno titolo nella dieta di una buona parte della popolazione mondiale.

Le ricerche indicano che, negli Stati Uniti, i cibi ultra lavorati rappresentano circa il 57% dell'assunzione di energia tra gli adulti e il 67% tra i giovani, con un aumento consistente dal 2001 al 2018. Risultati non dissimili emergono anche in altri Paesi.

In particolare, nel periodo considerato la percentuale di calorie derivate da alimenti ultra lavorati è aumentata dal 53,5% al 57%. Gli ingredienti culinari trasformati hanno mostrato un aumento dal 3,9% al 5,4%.

A questa tendenza fa da contraltare la riduzione del consumo di frutta e verdura fresca. Gli studi dimostrano che solo un adulto su dieci raggiunge le porzioni giornaliere raccomandate di frutta e verdura, con percentuali particolarmente basse tra gli uomini, gli adulti più giovani e le persone con con un reddito più basso. Il consumo di alimenti minimamente lavorati infatti è diminuito dal 32,7% al 27,4% dell'apporto calorico.

Tra gli aspetti che determinano tali tendenze, si ritrovano anche quelli socio-demografici come il reddito e l'istruzione che influenzano in modo significativo lo stile di vite e di consumo: le ricerche dimostrano che contesti socioeconomici più bassi limitano l’accesso alle opzioni più salutari. Sembra invece che gli individui con un livello di istruzione più alto abbiano maggiori probabilità di consumare regolarmente sia frutta che verdura.

A influenzare l’acquisto anche la promozione che viene fatta sugli ultra lavorati e l’ampia disponibilità nei negozi di alimentari, senza dimenticare che anche l’urbanizzazione ha cambiato le modalità di accesso al cibo influendo sul loro consumo.

Alcune ricerche sottolineano come anche la pandemia abbia influenzato anche i modelli di consumo. Dopo una fase inziale in cui la ricerca di uno buono stato fisico aveva spinto molte persone a aumentare il consumo di frutta e verdura fresche, con il tempo le difficoltà logistiche hanno portato a una riduzione della disponibilità di prodotti freschi, complicando le dinamiche di consumo.

Gli effetti sulla salute

Medici e nutrizionisti già da tempo hanno evidenziato l’impatto negativo sulla salute di uno stile alimentare ricco di zuccheri aggiunti, cereali raffinati e grassi non salutari. Numerosi studi collegano l'elevata assunzione di tali alimenti a problematiche come obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Frutto di una lavorazione industriale, spesso realizzati con l’aggiunta di additivi, come conservanti, esaltatori di sapidità e coloranti artificiali, i cibi ultra lavorati sono in molti casi privi di fibre e micronutrienti essenziali.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha documentato che la scarsa assunzione di frutta e verdura è tra i principali fattori di rischio che contribuiscono alla mortalità globale, evidenziando l'urgente necessità di interventi efficaci per affrontare il problema.

Con la crescente consapevolezza dei rischi per la salute associati al loro consumo, molti esperti del settore chiedono politiche e interventi che mirino a sensibilizzare il consumatore sull’importanza del consumo di alimenti integrali e poco lavorati nella dieta quotidiana. Allo stesso modo, suggeriscono iniziative che favoriscano l'accesso a frutta e verdura fresche, soprattutto nelle aree urbane. 

L'evidenza suggerisce che le campagne che promuovono l'assunzione di frutta e verdura fresca possono essere efficaci, soprattutto quando utilizzano messaggi semplici e chiari e coinvolgono le famiglie con metodi interattivi.

In America

Negli Stati Uniti, l'aumento dei tassi di obesità spinge verso consumo di prodotti freschi, in particolare tra le fasce demografiche più giovani. La regione del sud-est ha dominato il mercato dei prodotti ortofrutticoli freschi grazie alle sue condizioni ideali di coltivazione, rappresentando quasi il 30% della quota di mercato nel 2023. La California e la Florida rimangono gli Stati produttori, contribuendo in modo significativo alla disponibilità di prodotti freschi.

Asia e Pacifico

La regione dell'Asia-Pacifico è invece degna di nota per la sua sostanziale quota di mercato nel settore della frutta e verdura, con una quota di più del 37% nel 2023. Ciò è dovuto alla crescente coscienza salutistica, dall'evoluzione delle preferenze dei consumatori e dalla crescente domanda di prodotti biologici. La vasta base di consumatori in Paesi come Cina, India e Giappone alimenta ulteriormente la domanda. 

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