04 agosto 2020

Conserve Italia, al via la campagna del pomodoro

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Sono circa 400mila le tonnellate di pomodoro da industria che Conserve Italia,  consorzio cooperativo presente sul mercato con i marchi Cirio, Valfrutta, Jolly Colombani e Pomodorissimo Santa Rosa (quest’ultimo in licenza d’uso),  si appresta a lavorare nei quattro stabilimenti presenti in Emilia-Romagna, Toscana e Puglia: “Dopo il boom di domanda di passate e conserve di pomodoro registrato nei mesi dell’emergenza sanitaria – commenta il presidente Maurizio Gardini – mai una campagna è stata tanto attesa”.

La stagione è buona, +20% sul 2019

Rispetto al 2019, quando la produzione fu pesantemente danneggiata dal maltempo di maggio, l’incremento programmato per quest’anno è di oltre il 20%. “Per far fronte alle grandi richieste di prodotto, sia in Italia che in Europa – spiega Gardini – siamo stati costretti in questi mesi a utilizzare quasi tutte le nostre giacenze di magazzino. Veniamo tra l’altro da due campagne di pomodoro alquanto scarse, quelle del 2018 e del 2019, per i problemi legati alla siccità del bacino produttivo del nord e al maltempo che in più occasioni aveva colpito i nostri areali, mentre quest’anno le previsioni risultano al momento buone, sia dal punto di vista qualitativo che rispetto ai volumi attesi”.

Anche le vendite dei derivati del pomodoro, pur se lontane dai picchi dei mesi di marzo e aprile scorsi in pieno lockdown, continuano a registrare trend positivi. Negli  stabilimenti di Conserve Italia si è quindi già partiti per la lavorazione del nuovo prodotto che sta cominciando ad arrivare; un pomodoro che, fanno sapere dall'azienda, è 100% italiano, costantemente controllato, e proveniente da oltre 5mila ettari dei soci produttori.

Un esercito di lavoratori stagionali nei quattro stabilimenti

Per la lavorazione del pomodoro da industria, Conserve Italia ha assunto per questa campagna complessivamente 1.170 lavoratori stagionali, i quali saranno impiegati, con contratti che vanno dalle 50 alle 100 giornate di lavoro, nei quattro stabilimenti dedicati alle conserve rosse: 450 a Mesagne (Brindisi), 410 a Pomposa (Ferrara), 210 ad Albinia (Grosseto), 100 a Ravarino (Modena).

Siamo molto soddisfatti di riuscire a mantenere di anno in anno i nostri livelli occupazionali – commenta Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia – confermando così l’importante rapporto di collaborazione reciproca con i territori in cui siamo presenti. Il comparto del pomodoro è uno dei principali asset strategici della nostra azienda, al quale riserviamo continui investimenti lungo tutta la filiera, sia in termini di ammodernamenti produttivi e innovazione di prodotto, sia nell’utilizzo di risorse umane”.

Lo stabilimento di Pomposa, in provincia di Ferrara, che occupa a pieno regime circa 1.200 addetti tra fissi e stagionali, con i suoi 442.500 metri quadrati di superficie totale è tra i più grandi d’Europa per dimensioni e per quantità di prodotto lavorato, con una potenzialità produttiva di 300mila tonnellate di materie prime, di cui 250mila di pomodoro.

Al lavoro sì, ma in sicurezza

“Come già avvenuto per le campagne dei piselli e per quella del mais tuttora in corso – conclude Rossetti – anche nei nostri quattro stabilimenti dedicati al pomodoro sono state adottate tutte le misure previste dalle norme vigenti in materia di contrasto al Covid-19. Si tratta di accorgimenti necessari per la sicurezza delle persone, che inevitabilmente comportano un aggravio nei costi a carico dell’azienda”.

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