10 aprile 2015

Consumi ortofrutta. Piccola ripresa nel 2014

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Un piccola ripresa c’è. Niente di trascendentale, anche se i primi dati forniti da Macfrut Consumers’ Trend, il nuovo osservatorio di Macfrut realizzato in collaborazione con il CSO di Ferrara, evidenziano comunque alcuni aspetti interessanti nei consumi di frutta e verdura nel 2014. Infatti, al di là del dato generale – nel 2014 sono state acquistate 7,9 milioni di tonnellate di ortofrutta, +1% rispetto al 2013 – scendendo nei dettagli emergono spunti significativi, come sottolinea Elisa Macchi, direttore del CSO. “Questa ripresa è un segnale senz’altro positivo ma non è sufficiente per considerare in fase di risoluzione il problema dei consumi. Un elemento che emerge con chiarezza è che vanno bene i prodotti ad alto contenuto di innovazione, ed è su questo piano che si devono concentrare gli sforzi per il rilancio”.

Certo, se osserviamo i consumi nell’arco temporale degli ultimi 14 anni, partendo dal 2000, non c’è da stare allegri. Ma questo già era noto. L’acquisto medio per famiglia acquirente diminuisce in modo significativo: da 460 kg annui a famiglia del 2000 si è passati ai circa 330 kg del 2014. La frutta è scesa da 244 kg a 178 kg e le verdure da 217 kg a 149 kg. Oggi una famiglia italiana spende in media 47 euro al mese per l’ortofrutta, poco più di un euro e mezzo al giorno.

Frutta. Bene fragole e piccoli frutti
Tra la frutta spicca l’andamento positivo delle fragole: i consumi nel 2014 sono cresciuti del 4% rispetto al 2013, dal 2005 a oggi del 7%. In questo caso, come sottolinea il rapporto, hanno pesato certamente l’innovazione varietale, quella agronomica e le tecniche messe a punto per aumentare la finestra commerciale. Oggi le fragole registrano consumi significativi da marzo sino ad agosto. Anche i piccoli frutti seguono l'andamento positivo delle fragole. Dal 2005 ad oggi lamponi, mirtilli e more hanno visto quintuplicare le quantità acquistate superando le 8.000 tonnellate annue (+6% nel 2014). Gli acquisti di melone superano le 200.000 tonnellate contro le 180.000 di qualche anno fa, mentre le mele (+2% nel 2014), grazie alla diversificazione varietale e al lavoro di brandizzazione costituiscono una vera e propria “categoria” di prodotto nei reparti ortofrutta. Crescono infine gli acquisti di ananas (+12% nel 2014), lieve calo invece per i kiwi (-1%), anche se in questo caso l’indice di penetrazione è passato dal 60% all’80%.

Ortaggi. Exploit del radicchio
In questo comparto spicca la crescita esponenziale di radicchio. Dal 2007 ad oggi i consumi domestici sono passati da 40.000 tonnellate a 66.000, pari ad un +65%. Nel 2014 +2% rispetto al 2013. Il rapporto, in questo caso, sottolinea come questa esplosione sia legata “ad un progetto di valorizzazione del legame prodotto/territorio inserito in un contesto di riqualificazione dei terreni dal punto di vista agroambientale. Il radicchio tardivo di Treviso IGP e il Variegato di Castelfranco IGP presentano un trend di acquisti in Italia con una crescita dell’8% medio annuo”. Per quanto riguarda i pomodori in Italia se ne acquistano 525.000 tonnellate, lo 0,5% in meno nel 2014 rispetto al 2013. i ciliegini, invece, segnano un +8% negli ultimi 5 anni “grazie alle declinazioni offerte dalle importanti innovazioni varietali”. Tiene e aumenta i consumi anche un settore innovativo per eccellenza come quello della IV gamma: +3% nel 2014 per un totale di 19mila tonnellate.

Biologico. Indice di penetrazione oltre il 30%
Si conferma l’andamento positivo del comparto biologico anche nel settore ortofrutticolo, segno di un segmento che oramai si sta ritagliando uno spazio sempre più importante tra i gusti dei consumatori. Nonostante, in media, un costo superiore di un euro al chilo in più rispetto al prodotto convenzionale, dal 2008 ad oggi i volumi sono saliti da 10.800 tonnellate a 16.000, pari al 48% in più. “In questi anni è aumentato sia il consumo annuo per famiglia acquirente da 1,5 kg a 2,2 kg (2010-2014) ma anche l’indice di penetrazione, oggi su oltre il 30%”.

Canali commerciali. Crescono i discount e gli specializzati
Sul fronte dei consumi di ortofrutta in base al canale commerciale crescono i discount (+2%) che ora hanno una quota di mercato dell’11%, a scapito soprattutto degli ambulanti e mercati rionali (-4%). Crescono (+2%) anche i dettaglianti e gli specializzati “e questa tendenza rappresenta senz’altro una indicazione di attenzione verso la qualità dell’offerta”. Per quanto riguarda la grande distribuzione organizzata crescono supermercati e superette, mentre gli ipermercati risultano stabili nel lungo periodo.

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