10 febbraio 2023

Cronaca di una fiera annunciata

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C’era grande attesa per l’edizione 2023 di Fruit Logistica. Attesa in parte dovuta alla crisi, alla instabilità che si respira tutti i giorni sul mercato. E in parte, forse, anche indotta da chi fa il mio mestiere, pure in crisi. Di notizie vere.

E allora si aspetta di vedere che succede, come se tre giorni potessero rivoluzionare il mondo.

Così, la prima (non) notizia è che ognuno di noi torna dalla kermesse berlinese con una percezione differente. Ho parlato con operatori soddisfatti, alcuni entusiasti degli incontri (ma li avevano pianificati in anticipo), altri al contrario molto meno.

Non c’è stata, dunque, alcuna rivoluzione. È stata una fiera. La fiera internazionale dell’ortofrutta. Con qualche ingranaggio arrugginito forse, ma ancora l’appuntamento più importante per il nostro settore.

“Fiera impegnativa ma di grande valore – commenta Matteo Freddi, sales e marketing Freddi Prodotti Ortofrutticoli, dal suo profilo LinkedIn – Meno persone ma incontri di qualità e valore. Torno consapevole di quanto sia difficile essere positivo e costruttivo quando il sistema Italia è completamente piegato su se stesso, mentre il resto del mondo corre. Senza di noi. Olanda docet”.

Ancora più sintetico Salvo Laudani, marketing manager Oranfrizer Unifrutti: “Meno visitatori, meno espositori, costi che continuano ad aumentare. Facciamola biennale“.

Se non c’è stata, dicevamo, alcuna rivoluzione, allora parliamo di evoluzione. Si è percepita una maggiore vicinanza delle istituzioni (almeno a parole, ma ci voleva poco), una maggiore consapevolezza del proprio ruolo sociale ed economico da parte degli imprenditori, un maggiore interesse verso contenuti e valori che ancora stentiamo a trasferire ai consumatori in modo coinvolgente. La notizia, quindi, è che la fiera è finita, torniamo a casa perché c’è da lavorare.

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