04 giugno 2021

Da consumarsi preferibilmente: la scadenza la stabilisce il consumatore

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La differenza tra “da consumare entro” – ossia la data di scadenza – e “da consumarsi preferibilmente entro” – ossia il termine minimo di conservazione – è sottile. E, infatti, secondo una stima di Altroconsumo, il 63% degli italiani non la coglie. Il fraintendimento può generare spreco alimentare: ecco perché Too Good To Go ha lanciato l’iniziativa Etichetta consapevole, la quale prevede l'inserimento della specifica “spesso buono oltre”. Lo scopo è rendere i consumatori più informati, coinvolgendoli in un'analisi sensoriale.

Chi è Too Good To Go

Fondata nel 2015, Too Good To Go è una compagnia danese nata con l'intento di ridurre lo spreco alimentare. La logica sottesa è semplice: mettere in contatto tramite una app (sono 18 milioni gli utenti registrati) i consumatori e le aziende (bar, ristoranti, mense, supermercati) i cui prodotti rimarrebbero invenduti e dunque smaltiti. In Italia sono 15.597 gli esercizi coinvolti, più di tre milioni i pasti salvati.

Da consumarsi preferibilmente entro è una stima

Il nuovo progetto poggia le basi su un presupposto: il termine minimo di conservazione – il cosiddetto “da consumarsi preferibilmente entro” – è il frutto di una stima del produttore, il quale individua quella che ritiene essere la shelf-life ottimale di un prodotto. Superata la data riportata sulla confezione, però, non significa che consumarlo costituisca un rischio per la salute: se ben conservato, a essere compromesse potrebbero essere solo alcune proprietà, – per esempio l'aroma, la fragranza, il gusto – o addirittura nessuna. Too Good To Go dunque invita i consumatori ad analizzare il prodotto prima di decidere se consumarlo o scartarlo. Come? Usando i propri sensi, ossia l'olfatto, la vista e il gusto, esattamente come indica il pittogramma posto in etichetta.

I risultati del progetto e i partner in Italia

L’Etichetta consapevole è già stata promossa in Danimarca, Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito, Spagna e Portogallo. A un anno dal lancio, il 70% dei consumatori danesi ha dichiarato di leggere in maniera più consapevole le etichette e il 60% di aver sprecato meno cibo grazie alla campagna di Too Good To Go. In Italia hanno aderito all’iniziativa La Marca del Consumatore, alcuni prodotti a marchio NaturaSì, Salumi Pasini e Wami. Altre aziende – come Granarolo, Fruttagel, Bel Group, Gruppo VéGé, Raspini Salumi, Nestlé, Danone e Olio Raineri – si sono invece impegnate ad aggiungere l’Etichetta consapevole su alcuni prodotti nel corso del 2021.

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