12 febbraio 2015

Da Leemann a Crippa. La cucina d’autore parla vegetale a Identità Golose 2015

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Si è appena conclusa l’ennesima edizione da record per quello che non è più solo il congresso di riferimento della cucina d’autore in Italia, ma un appuntamento imprescindibile per tutto un settore, l’agroalimentare di qualità, che ha trovato nei cuochi di Identità Golose (Milano | 8-10 febbraio) i suoi interpreti più autorevoli, anzi, dei veri e propri sacerdoti. Così, non a caso, si è presentato lo chef del Joia di Milano Pietro Leemann, che ha aperto il congresso nella sala principale che quest’anno aveva come tema “Una sana intelligenza”. Una scelta coerente quella di inaugurare l’undicesima edizione di Identità Golose Milano con il cuoco svizzero, pioniere della “cucina naturale” che vede proprio nel mondo vegetale il suo ingrediente principe.

Folla nell’area espositiva, dove i produttori del mondo ortofrutticolo non erano solo una testimonianza fugace e secondaria: da Spirito Contadino a Finagricola con i prodotti Così Com’è (come testimonial il MasterChef Bruno Barbieri), e poi Koppert Cress con crescioni e germogli, Agrimontana con arance candite e frutta secca, Alce Nero, partner della sezione Identità Naturali, American Pistachio Growers con le preparazioni di Stefania Corrado. E folla, ovviamente, durante tutti gli incontri dislocati nelle sale del MiCo di Fondazione Fiera Milano, cuore pulsante della manifestazione.

Quest’anno l’organizzazione dell’evento, curata come sempre da Magenta Bureau insieme al suo ideatore e fondatore Paolo Marchi, ha ricevuto 1.785 richieste di accredito tra giornalisti, fotografi e professionisti della comunicazione: +30% rispetto alla scorsa edizione. Un successo che quest’anno rappresenta solo l’antipasto, dato che il team di Identità Golose Milano si sposterà a breve anche all’interno di Expo per diventare Identità Expo.

La serie di incontro nella sezione denominata Identità Naturali, giunta alla sua quinta edizione, ha celebrato la cucina vegetariana e senza glutine  e ha visto salire sul palco moltissimi chef per presentare le proprie creazioni:la pasticcera Loretta Fanella (ristorante Borgo San Jacopo di Firenze), Simone Salvini, oramai punto di riferimento della cucina vegetariana (chef di Ops! e docente dell'Organic Academy), Daniela Cicioni, cuoca vegana e crudista, Fabio Abbattista, chef del Leone Felice all’Albereta, Simone Tondo, chef del Roseval, il catalano Sergio Bastard (Casona del Judio a Santander), Matteo Aloe, chef e fondatore insieme al fratello del format Berberè. E ancora Femke van den Heuvel, cuoca olandese del Vlam al de Pan e Cristina Bowerman, chef di Glass Hostaria.

E i big? Praticamente tutti presenti. E anche in questo caso l’universo vegetale non è stato una comparsa. Anzi. Oltre a Leemann, c’era per esempio Enrico Crippa del tristellato Piazza Duomo di Alba: con lui, d’altronde, si sfonda una porta già abbondantemente aperta. Dall’insalata di mare affumicata al broccolo romano passando per le bietole, le eccellenze dell’orto sono diventate protagoniste assolute. Oppure Brett Graham, cuoco australiano a Londra (The Ledbury di Nottingh Hill e Harwood Arms a Fulham) ha presentato una barbabietola cotta un’ora a 84° in argilla con altre verdure accompagnamento ad un’anguilla affumicata. Ma l’elenco sarebbe sterminato: un po’ tutte le star dei fornelli hanno nobilitato l’universo vegetale con grande maestria. Ed ora, appuntamento a Expo 2015.

Crediti foto: Identità Golose

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