15 ottobre 2020

Emilia Romagna: nel 2019 erogati 81 milioni per l’ortofrutta

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Nel 2019 la Regione Emilia Romagna ha destinato oltre 81 milioni di euro di aiuti comunitari per il rafforzamento e lo sviluppo del sistema dell'ortofrutta a imprese agricole, di lavorazione e commercializzazione per gli interventi previsti dai Programmi operativi delle Organizzazioni dei produttori e Associazioni di organizzazioni di produttori riconosciute nell'ambito dell'Organizzazione comune di mercato del settore.

I fondi sono stati illustrati dall'assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi, a più di 40 rappresentanze nel corso della Consulta dell'ortofrutta, insieme agli assi strategici per la ripresa del settore che saranno portati dall'Emilia Romagna al tavolo nazionale del ministero delle Politiche agricole, incontro chiesto e ottenuto dalla Regione e in programma la prossima settimana.

Il progetto strategico di sostegno e di rilancio per il settore frutticolo, da rendere operativo già dal 2021 e con una prospettiva almeno triennale, mira a ridurre i costi di produzione e a sostenere gli investimenti necessari per l'adattamento ai cambiamenti climatici, la ricerca di nuove tecniche di difesa chimica e biologica, l'attivazione di strumenti per la gestione del rischio, l'incremento della sostenibilità lungo tutta la filiera, la riconversione varietale in funzione delle preferenze di gusto e della nuova domanda espressa dai consumatori e la promozione delle eccellenze regionali.

In Emilia Romagna ci sono circa seimila aziende che si sono distinte nel campo dell'economia verde, di cui quattromila appartengono al settore industria e servizi. Nella città metropolitana di Bologna risiede il 19% di queste aziende; seguono Modena, Reggio Emilia e Parma. E' quanto emerso emerso nel corso di un convegno online sulle prospettive di sviluppo della Green Economy nel territorio metropolitano organizzato da Città metropolitana di Bologna e Art-Er. Guardando all'intero territorio regionale e considerando solo le aziende del comparto industria e servizi – escludendo quindi la aziende del settore forestale e le aziende agricole biologiche – si registra una prevalenza dell'agroalimentare (22%), seguito dal ciclo rifiuti (12%), dal settore della meccanica allargata (11%) e l'energia rinnovabile ed efficienza energetica (10%). Tutti gli altri settori si assestano sotto al 10 per cento.

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