Il 2021 ci consegna nuove sfide che richiedono ulteriori passi avanti nella capacità del nostro settore di farvi fronte. Siamo chiamati a pianificare, valutare e decidere molto più velocemente. Chi avrebbe pensato solo un anno fa che un orizzonte di 12 mesi avrebbe visto cambiamenti che – se pianificati – avremmo affrontato in anni (o decenni) e che, invece, dobbiamo gestire in settimane, giorni, ore?
Mentre assistiamo all'ennesimo avvicendamento sulla poltrona del ministero delle Politiche agricole (e per molti questa non è una notizia del tutto negativa), il settore si sta misurando con le prime spedizioni (post Brexit) per il Regno Unito. Le procedure sono chiare e non stanno causando particolari problemi ai flussi di importazione per il mercato britannico. Una volta superato lo spauracchio dei dazi (minaccia sventata grazie agli accordi di fine dicembre) rimane solo quello del certificato fitosanitario (la cui obbligatorietà scatterà dopo il 1 aprile 2021) che potrebbe causare fastidiose farraginosità operative nella logistica.
Ma restano aperti tutti gli altri fronti: in primis il Covid-19 e i nuovi modelli di consumo, i materiali per il packaging e gli annosi problemi riguardanti i costi di produzione in Italia.
Eppure (qualcosa) si muove
Ci sono anche vari motivi di ottimismo. Innanzitutto registriamo gli sforzi per l’innovazione varietale: penso a prodotti dove l’Italia sta differenziandosi, specializzandosi in segmenti premium (kiwi giallo e varietà con licenza di uva seedless, purtroppo ancora principalmente estere), ma anche a mele (con i coraggiosi piani di introduzione delle nuove varietà club che sono un motivo centrale per cui il settore regge e cresce) e agrumi (con l’innovazione sulle varietà autoctone di Tarocco e i progetti sulle nuove varietà di clementine). E penso ad alcune linee di prodotto che stanno dando buoni risultati sui mercati (ad esempio piccoli frutti e mele) e ai progetti, il dinamismo e la vitalità di nuove realtà come le Donne dell’Ortofrutta, che – sia come singoli membri, sia come associazione – stanno portando la consapevolezza che ci può essere novità sia nei progetti innovativi che nel modo di fare, meglio e con più entusiasmo, le solite cose.
L'anno dell'ortofrutta, non solo per la Fao
Nell’anno internazionale della frutta e della verdura non dimentichiamo che ogni giorno nel mondo sono esportate 200mila tonnellate di ortofrutta e che, nonostante le difficoltà (in primo luogo per l’insufficiente tasso di apertura di nuovi mercati), l’Italia ha comunque ancora grandi orizzonti da esplorare: basti pensare che solo l’1% dell’uva italiana viene esportato oltremare.
Entusiasmo, accelerazione e progettualità: con queste parole chiave guardiamo al 2021 anche noi di myfruit.it. Con la nuova newsletter a cadenza giornaliera vogliamo contribuire a offrire al nostro settore uno strumento dinamico e propositivo di analisi e stimolo. Buon 2021 per i vostri nuovi progetti di ogni giorno, assieme a myfruit.it!