01 settembre 2020

Erbe aromatiche: la scelta (inedita) dell’essiccazione a freddo

56

Luciano Internicola, titolare della cooperativa Etica e ideatore del brand Aromathica

Produrre erbe aromatiche rigorosamente bio ed essiccarle a freddo, in modo da mantenerne inalterate le caratteristiche organolettiche, rendendo il prodotto sicuro dal punto di vista igienico-sanitario. E' questo il sogno – da un paio di anni realizzato – di Luciano Internicola, avvocato siciliano che subito dopo la laurea ha appeso la toga al chiodo per dedicarsi a un progetto etico e sociale. E' il 2005 quando Internicola dà vita alla cooperativa Etica, la onlus senza scopo di lucro di cui è presidente, che offre interventi di aiuto e sostegno a soggetti in condizione di disagio e di emarginazione, dando lavoro a decine di persone che altrimenti si troverebbero senza prospettive per il futuro. Da qualche anno la svolta: insieme agli altri soci della cooperativa ha creato Aromathica, il brand con cui vengono commercializzate le confezioni di timo, salvia, rosmarino, origano e menta biologici ed essiccati. In arrivo anche il finocchietto selvatico e interessanti progetti di sviluppo.

Gli inizi e la produzione attuale

L'idea di coltivare erbe aromatiche risale al 2015 ed è casuale: secondo Luciano Internicola in commercio ci sono erbe prive di profumi e di sapori, che nulla hanno a che vedere con quelle a cui è abituato nella sua Sicilia. Grazie all'incontro con un'essiccatore a freddo, poi, arriva la folgorazione: in poco tempo ha inizio la coltivazione, su cinque ettari di terreno di proprietà della sua famiglia, di timo, menta, origano, salvia e rosmarino. “Siamo i primi e forse gli unici – puntualizza – ad aver scelto l'essiccazione a freddo delle nostre erbe. Un processo lungo e costoso, ma a nostro avviso l'unico in grado di dare un prodotto profumato e saporito”. 

Ma non basta: poco dopo viene avviata la procedura per la conversione a produzione biologica e oggi nella contrada Pietrarinosa del comune di Calatafimi Segesta (Trapani) si producono 1,5 tonnellate di erbe aromatiche, il che significa un totale di 90mila confezioni da 15 grammi ciascuna: “La scelta di essiccare i nostri prodotti a freddo – spiega il presidente – ci porta almeno due vantaggi. Il primo riguarda le caratteristiche organolettiche del prodotto, che restano inalterate. Il secondo attiene la sicurezza degli alimenti, poiché con l'essiccazione la carica microbica viene decisamente abbattuta”.

I canali di vendita sono i negozi di tutti Italia specializzati in prodotti biologici e, in minima parte, di e-commerce, su cui per ora Aromathica non punta. Per il futuro l'obiettivo è essere presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, incrementando anche quel poco di estero che già si fa: “Al momento siamo una realtà di nicchia – spiega Internicola – che si occupa di tutta la filiera, dalla produzione alla commercializzazione, passando per la trasformazione e il confezionamento. Ma siamo destinati a crescere“.

I (numerosi) progetti per il futuro

E, infatti, sono numerosi i progetti messi a punto per il breve-lungo periodo. Il primo riguarda l'acquisto di un nuovo essiccatore a freddo, già entro dicembre 2020: “I volumi sono aumentati – spiega Internicola – dobbiamo aumentare l'efficienza del sistema”. Il secondo riguarda la coltivazione del finocchietto selvatico, un progetto rimandato di un anno causa pandemia, che avrà inizio a febbraio 2021.

Ma accanto a questi vi sono obiettivi più ambiziosi, come quello di triplicare la produzione: “Accanto ai terreni attualmente coltivati – spiega il presidente – ci sono altri dieci ettari che aspettano solo di essere lavorati: questo ci permetterà di incrementare il nostro business e di beneficiare di un futuro all'insegna della prosperità, poiché le erbe aromatiche hanno la massima capacità produttiva tra il terzo e il sesto anno”. Al contempo, verrà sviluppata la rete commerciale: di recente sono stati stretti accordi in Lombardia, Veneto, Toscana, Sicilia e Calabria, l'obiettivo è essere sempre più capillari. Infine, il progetto di lungo periodo, forse il più complesso, ossia la Gdo: “Per entrare in questo canale abbiamo in mente una linea specifica, che contempli confezioni ridotte a 9 grammi, in modo da avere una battuta di cassa più bassa – conclude Internicola – Certo la grande distribuzione ha i suoi tempi, le sue logiche e le sue dinamiche: per noi sarà fondamentale non farsi schiacciare dal mercato”.

Potrebbe interessarti anche