24 marzo 2023

Europa in tilt: scioperi in Francia, Germania e Polonia

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In Francia è mobilitazione generale contro la riforma delle pensioni. E, di conseguenza, anche il trasporto delle merci va a rilento, ci sono ingorghi in tutto il Paese. Per dare il polso della situazione re Carlo terzo di Inghilterra, atteso a Parigi dal 26 al 29 marzo, ha preferito rimandare la sua visita, sono troppi i disagi.

Situazioni complesse si registrano anche in Germania: stando alle previsioni il prossimo 27 marzo sarà un lunedì nero, la mobilitazione prevista non ha eguali negli ultimi 30 anni.

E ci sono disagi anche in Polonia, dove il motivo del dissenso è legato alla concorrenza sleale che si verifica nel trasporto merci.

Germania: ondata di scioperi, lunedì sarà il caos

In Germania si può parlare di vera e propria ondata di scioperi che interessano il trasporto merci. Con lo scopo di ottenere un aumento delle retribuzioni, dallo scorso 22 marzo si sono fermati i lavoratori del porto di Amburgo e per il prossimo lunedì 27 marzo ci saranno altri fermi che coinvolgeranno anche le ferrovie e gli aeroporti.

Stando alle previsioni gli scioperi potrebbero perdurare anche nelle prossime settimane, riporducendo quanto accade nel 1992, quando il Paese fu costretto a fermarsi per via delle mobilitazioni.

Francia: la riforma pensioni blocca il Paese

Sono giorni che la Francia protesta per la riforma delle pensioni e sono giorni che in tutto il Paese si registrano situazioni di pesante disagio. Ora le organizzazioni sindacali hanno indetto un’altra giornata di mobilitazione per martedì 28 marzo. Le merci dovranno fare i conti con la soppressione di diversi voli cargo, con lo sciopero dei controllori aerei e con il caos generalizzato di tutta la Francia.

Polonia: l'autotrasporto contro la concorrenza sleale

Meno generalizzato, ma altrettanto pesante, il fermo merci che sta vivendo la Polonia. Dall'altro ieri (mercoledì 22 marzo) il traffico intorno a Varsavia è stato fortemente compromesso da una manifestazione che ha coinvolto numerosi autotrasportatori. 

Il motivo della protesta risiede in quella che i manifestanti definiscono concorrenza sleale. A loro detta, infatti, gli autotrasportatori russi e bielorussi eluderebbero le sanzioni imposte dall'Unione europea mentre quelli ucraini ricevono privilegi unilaterali, costringendo i trasportatori polacchi a fronteggiare una concorrenza sleale e spingendo molte compagnie sull'orlo del fallimento.

Nella pratica, gli autotrasportatori polacchi chiedono di introdurre il divieto d’ingresso ai semirimorchi immatricolati in Bielorussia e Russia, ma anche di estendere le normative e i requisiti vigenti anche ai mezzi ucraini che circolano senza permessi e a tariffe ridotte.

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