“Riteniamo necessario sollecitare gli organi ministeriali ad attivare in tempi brevissimi le azioni a sostegno del settore della frutta secca, previste e finanziate con l’art. 138 della Finanziaria 2021 e con l’art. 859 della Finanziaria 2022, a valere anche per gli anni 2023 e 2024”. A ribadirlo, ancora una volta, è Corrado Bellia, direttore del Consorzio Mandorla Avola e tra i principali animatori del Coordinamento nazionale Frutta in guscio.
L'importanza di informare il consumatore
“E’ arrivato il momento – spiega Bellia – di cominciare ad attivarsi affinché i fondi ministeriali messi a disposizione del nostro comparto siano investiti a livello nazionale, a beneficio appunto di tutto il settore della frutta secca. Dobbiamo informare il consumatore che le nostre mandorle non sono uguali a quelle californiane, così come le nostre nocciole sono diverse, e così pure i nostri pistacchi, le castagne, ecc. Ci auguriamo che questa attività promozionale, a questo punto, si attivi al più presto, perché abbiamo urgente necessità di spiegare al consumatore come e perché le nostre produzioni sono differenti e di maggiore qualità”.
Mandorla d'Avola, verso il nuovo raccolto con vecchi problemi
Scendendo poi nello specifico della sua attività, Bellia sottolinea: “Per quanto riguarda la Mandorla d’Avola, a livello commerciale siamo ancora sostanzialmente fermi ai livelli di quando è iniziata l’emergenza Covid. Se prima della pandemia non siamo mai scesi sotto i 2 euro il chilo per il prodotto in guscio, da più di due anni a questa parte le quotazioni oscillano tra gli 1,70 e gli 1,90 euro il chilo. Decisamente troppo poco per i produttori, che giustamente hanno ancora disponibilità dal 2020 e dal 2021, date queste quotazioni. Nella negatività di questa situazione, infatti, va evidenziato che la mandorla d’Avola, proprio per le sue caratteristiche intrinseche, può essere conservata a lungo”.
Il rischio della campagna 2022
Tuttavia, incombe ormai la nuova campagna. “Con le attuali premesse – continua Bellia – il rischio è che, se la domanda non riparte in modo importante, i prezzi continuino a rimanere troppo bassi. Ormai ci avviamo al nuovo raccolto, che dalle premesse sembra molto buono. Quindi potremmo avere una grande disponibilità di prodotto, che sommandosi alle giacenze potrebbe creare non poche difficoltà a livello commerciale”.
Oltre 22 milioni sul piatto
Bellia, quindi, ritorna sul suo appello iniziale. “Anche in ragione di questa situazione, necessitiamo al più presto di promuovere le produzioni nazionali di frutta secca. Ricordo che la ripartizione dei fondi della Finanziaria 2022 per le filiere apistica, brassicola, canapa e frutta in guscio, ammontano a 22,75 milioni di euro. Solo muovendoci come comparto, possiamo essere incisivi e competere con una fortissima concorrenza, che propone prezzi insostenibili per la nostra agricoltura”.