10 ottobre 2016

Frutta secca e Vending, il caso di “Massimo Cento” si racconta

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La frutta secca è tra i prodotti che stanno facendo la fortuna di “Massimo Cento”, azienda nata dal dipartimento di Management dell’Università di Torino, che si impegna a usare, nelle sue macchinette automatiche per caffè e merendine, prodotti a filiera corta, entro i cento chilometri. Questa particolare case history è stata raccontata la settimana scorsa durante un convegno sul vending, tenutosi alla Facoltà di Economia dell’Università torinese. Pierantonio Bertero, docente e presidente di “Massimo Cento”, ha dichiarato sul quotidiano La Stampa: “Abbiamo costituito una rete di imprese e facciamo anche innovazione tecnologica per passare dalla scala industriale a quella locale. Accanto agli snack delle grandi marche sono comparsi gallette di mais, gelatina, frutta secca, rigorosamente piemontesi. È vero, per ora sono prodotti di nicchia, ma li affianchiamo a quelli classici e il mix funziona. Siamo nati da due anni e ora vogliamo estenderci”.

Nella Penisola, del resto, i margini per crescere ci sono. “In Italia – scrive ancora La Stampa – le macchinette sono oltre 800 mila (senza contare quelle più piccole, a cialda), le imprese del settore sono 3.000 e danno lavoro a 33.000 persone: un mercato monstre che vale 3,4 miliardi di euro, in aumento quest’anno del 3,1 per cento. E Piero Angelo Lazzari, presidente di Confida, l’associazione unica del settore di distribuzione automatica, ha aggiunto sempre sul quotidiano torinese: “Si tratta di un’eccellenza del made in Italy: il 70 per cento della produzione dei distributori viene esportata…Bisogna mettere a sistema esperienze che già ci sono: questo sarà uno dei temi che affronteremo nei nostri stati generali, a Roma”.

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