05 marzo 2024

Imballaggi: salve buste di insalata e confezioni da 1,5 chili

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Si salvano le buste che preservano l’insalata e gli imballaggi per prodotti ortofrutticoli con un peso maggiore di 1,5 chili. Passano anche le confezioni di carta monouso (di interesse soprattutto per il canale Horeca) con una componente in plastica inferiore al 5% del peso totale, ma non quelle in plastica, mentre è addio ai prodotti monouso per l’igiene e la cosmetica negli hotel dal 2030.

E’ questa la sintesi di quanto convenuto ieri sera (4 marzo) tra la presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo. I quali, dopo lungo dibattito, hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla proposta di regolamento degli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.

Il riuso al centro delle scelte Ue

L’intesa fissa obiettivi di riduzione degli imballaggi in questi termini: 5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040. E pertanto impone ai Paesi Ue di diminuire, in particolare, la quantità di rifiuti di imballaggio in plastica.

Le misure adottate privilegiano quindi il riuso, ma stabiliscono anche deroghe al riciclo.

Qualche dettaglio

Tra i contenuti della proposta ci sono alcuni dettagli che vale la pena sottolineare, come per esempio la deroga al riuso, la quale sarà concessa solo se lo stato membro dimostra di avere un tasso di riciclo del 5% superiore agli obiettivi prefissati per 2025 (fissato al 65%) e successivamente al 2030. In altre parole, la deroga scatta al raggiungimento del 70% di riciclo (il Parlamento europeo chiedeva che tale percentuale fosse fissata all’85%).

Un altro aspetto da rilevare riguarda il divieto di plastiche monouso limitato ai materiali 100% plastici, con esclusione di plastiche compostabili e composite. Inoltre, derogando il divieto precedente, gli stati membri hanno la possibilità di definire degli standard per qualità e sicurezza alimentare, un esempio per tutti la turgidità.

Quanto all’asporto, ad avere avuto la meglio è la formula adottata in Germania: sarà il cliente a scegliere tra prodotto in plastica riutilizzabile portato con sé (senza costi aggiuntivi) o monouso.

Per l’ortofrutta il problema non è banale

In particolare, per l’ortofrutta, se da un lato è stato confermato il divieto di imballaggio monouso in plastica per le confezioni al di sotto di 1,5chili (i dettagli nell’allegato V), a preoccupare sono le deroghe nazionali le quali, si teme, possano frammentare il mercato interno, con generando così problemi agli esportatori italiani. 

Lollobrigida: “Da rivedere decisione su monouso alimentare”

“La riduzione dal 90 all’80% della differenziata e i target ridotti al 2025 dimostrano che il negoziato di ieri tra le istituzioni europee sul regolamento imballaggi comincia ad accogliere alcune delle richieste del Governo Meloni – ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida –  Tuttavia resta per noi inaccettabile il divieto per alcuni imballaggi monouso, come quello per frutta e verdura fresca sotto 1,5 chili. Auspico che il Consiglio europeo tenga conto degli sforzi del Parlamento europeo che aveva votato per una maggiore flessibilità nell’attuazione del regolamento, contro il divieto di imballaggi monouso nell’ortofrutta e per l’esclusione del vino e degli spumanti dai target di riutilizzo imposti nella proposta originale della Commissione europea. Non può essere penalizzata una nazione, come l’Italia, che da anni è fortemente impegnata nel settore dell’economia circolare e rappresenta un’eccellenza a livello europeo per la gestione dei rifiuti da imballaggio”.

Piccinini (Confcooperative): “Bene l’appello del ministro”

“Accogliamo con soddisfazione l’appello rivolto dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida al Consiglio Ue per invitarlo a mantenere nel testo finale del Regolamento imballaggi una maggiore flessibilità, scongiurando il divieto di confezioni monouso per prodotti ortofrutticoli di peso inferiore a 1,5 chili – ha commentato il presidente di Confcooperative Fedagripesca Carlo Piccinini – Se il divieto dovesse infatti essere confermato nel testo finale, si tratterebbe di una sconfitta per l’intera filiera ortofrutticola europea”.  

In attesa di conoscere i contenuti del documento, il presidente Piccinini ha inoltre espresso perplessità rispetto alla “situazione di confusione ed incertezza che potrebbe venire a prospettarsi con il nuovo Regolamento in merito alle condizioni, alle varie deroghe e alla stessa tempistica di applicazione. Ciò potrebbe anche dar luogo molto probabilmente a difficoltà e oggettive limitazioni anche nel commercio tra i vari Stati della Ue”.

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