13 maggio 2013

La frutta? È scomparsa dai ristoranti

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“Siamo alla frutta” oltre che espressione calzante, visto il periodo economico che vive il nostro paese, è anche il titolo di un nuovo libro scritto da Elena Accati (docente di Floricoltura e di Parchi e giardini presso la facoltà di Agraria dell'Università di Torino) e Mina Novello (coordinatrice dell'attività dell’associazione Sapori Biellesi), edita da Blu edizioni, che raccoglie 400 ricette dove la frutta è protagonista dei piatti.
Nell’introduzione, scritta dal Presidente del Salone del Libro di Torino (dal 16 al 20 maggio) Rolando Picchioni, come riporta il quotidiano La Stampa, lancia l’allarme sulla sua scomparsa dai menù dei ristoranti, stellati o meno che siano. Perché? «Non appaga il narcisismo dello chef come un dessert, non stuzzica la golosità del buongustaio come un dolce elaborato e sibaritico» sostiene sempre Picchioni che sogna, un giorno, di trovare nei ristoranti, come un tempo, non solo cesti piani di ogni frutto di stagione, magari locale e a Km0, ma anche un sua lista dedicata, come capita con vini, acque o caffé.
Ma secondo il pezzo del quotidiano torinese, le ragioni di tanto ostracismo nei confronti della presenza della frutta nei ristoranti, sono da ricercare anche altrove: per esempio, nella perdita di gusto e sapore che oramai ha la frutta che troviamo quotidianamente nei mercati, che non invoglia poi a pretenderla anche quando usciamo al ristorante. C’è poi, anche la mancanza di tecnica da parte degli chef nel trattarla e, infine, la perdita di educazione a tavola. Quanti, infatti, al ristorante, sarebbero in grado di tagliare con forchetta e coltello una mela o una pesca?

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