27 luglio 2016

Loacker, grandi progetti con le nocciole della Maremma

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Le nocciole utilizzate da Loacker saranno “made in Maremma”. L’azienda altoatesina, nata nel 1925 come piccola pasticceria nel centro di Bolzano e oggi nota in tutto il mondo per i suoi wafer, sta infatti avviando nella Maremma toscana un Progetto Integrato di Filiera (PIF) con famiglie e aziende agricole locali, per assicurarsi una materia prima importante come le nocciole.

A dare notizia di questo progetto è la testata online ilgiunco.net, che scrive tra l’altro: “All’interno di questo progetto di ampio respiro, Loacker ha creato una tenuta di circa 210 ettari (Tenuta Corte Migliorina), presso la località Fonteblanda (Orbetello), dei quali circa 170 dedicati alla coltivazione della nocciola. L’obiettivo è di soddisfare il fabbisogno aziendale di nocciole italiane tramite piantagioni proprie, in collaborazione con agricoltori terzi e attraverso cooperazioni con strutture già attive nel campo della coltivazione e della commercializzazione della nocciola. Al momento, sono già stati piantati 50 ettari di nocciole (circa 25.300 piante) e ne saranno piantati ulteriori 120 nei prossimi anni. La sostenibilità, la collocazione in Italia e la qualità sono i principi cardine sui cui il progetto punta per garantire l’indipendenza produttiva, arrivando entro il 2021 a circa 1000 ettari di nocciole piantate in Maremma.

Grazie a questo modello – continua il servizio citato – Loacker coinvolgerà i coltivatori del luogo, stipulando dei contratti di collaborazione, come accordi di filiera e contratti di rete, garantendo il ritiro del raccolto alle aziende interessate, che consentiranno di realizzare progetti e obiettivi condivisi nell’ottica di incrementare la capacità innovativa e la competitività sul mercato, preservando l’autonomia delle imprese che ne diventano parte. Nell’ambito dello stesso progetto, saranno attivate, inoltre, una molteplicità di sottomisure e operazioni volte a garantire la verticalizzazione della filiera (raccolta, pulizia/essicazione, stoccaggio) nonché il sostegno a progetti pilota e di cooperazione tramite un supporto tecnico-scientifico (Università della Tuscia) e consulenziale di tecnici Loacker”.

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