Logistica e Trasporti

24 maggio 2024

Logistica, i freschi viaggiano su cargo aereo

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Aumento del traffico del 16,8% rispetto a un anno fa per il trasporto aereo delle merci italiano. A dirlo l’Osservatorio cargo aereo che rileva: il risultato positivo è stato trainato principalmente dai settori agroalimentare e farmaceutico.

Bene Fiumicino e Malpensa

Nell’analisi si fanno notare le performance dei due principali aeroporti italiani. Roma Fiumicino ha infatti registrato, nel primo trimestre del 2024, un incremento del traffico pari al 71% mentre Milano Malpensa, dopo una flessione del 6,8% nel 2023, ha mostrato segni di ripresa con un incremento 13,6% nel primo trimestre e del 14% nel primo quadrimestre del 2024.

I freschi fanno da traino

Secondo Iata, The international air transport association, a essere il primo responsabile dell’impennata del cargo aereo è il settore agroalimentare che, grazie alla crescente domanda di prodotti freschi a livello globale, ha portato all’attivazione di nuove rotte verso mercati emergenti, imponendo la necessità di un trasporto aereo preciso, efficiente e puntuale. Il che, a cascata, ha stimolato investimenti in soluzioni avanzate, per esempio il controllo della temperatura.

Ma è solo questo?

I viaggi via mare sono sempre più lunghi

Di sicuro un ruolo lo gioca anche l’allungamento dei viaggi marittimi per via degli attacchi dagli Houthi yemeniti contro le navi che viaggiano tra l’Oceano Indiano e il Mar Rosso.
Come ha infatti riferito più volte myfruit.it negli ultimi mesi, per evitare il Canale di Suez, le navi sono costrette a circumnavigare l’Africa, con ricadute negative in termini di costi e di tempi.

A spiegare la situazione con i numeri è Sea-Intelligence, che registra un incremento medio del 15% dei tempi di percorrenza tra Asia ed Europa del Nord (+25 tra Sud-Est-asiatico e Nord Europa), e un incremento del +39% tra Asia e Mediterraneo centrale. Tra Asia e Mediterraneo orientale i tempi si allungano anche del 63 per cento.

Inoltre, come già spiegato da myfruit.it, non è da sottovalutare l’effetto delle blank sailing, le cancellazioni dei viaggi sulle partenze programmate: la congestione portuale sta peggiorando nei principali hub asiatici ed europei e le conseguenze sono, in epoca post pandemia, già note.

Il costo della stiva subirà un drastico calo

Secondo Danish Ship Finance, però, i noli container sono destinati a crollare nel giro di 12 mesi poiché l’andamento delle tariffe sarà pesantemente influenzate dallo “straordinario ingresso di nuove unità”, atteso dal 2024 in poi. Nei prossimi quattro anni, infatti, la flotta crescerà del 23% rispetto a quella attuale.

Cosa succederà?

Difficile prevedere che cosa succederà davvero nei prossimi mesi ma, ipotizza Danish Ship Finance, le compagnie potrebbero optare per charter brevi. Inoltre è possibile che la capacità di stiva venga rimescolata tra operatori e armatori nel tentativo dei primi di ottimizzare la stiva dislocata sulle varie rotte. Nello specifico, i carrier tenderanno a restituire la stiva in eccesso alle società che noleggiano portacontainer e a sostituire su alcune rotte le navi più piccole con altre di maggiore capacità.

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