10 gennaio 2024

Logistica, Mar Rosso: i vettori trattano con gli Houthi?

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Ieri, 9 gennaio, nelle acque sempre più agitate e oramai insicure del Mar Rosso, i ribelli sciiti e yemeniti Houthi hanno compiuto un altro pesante attacco contro le navi commerciali in transito.

Secondo il comando militare statunitense Us Central si tratta del 24esimo dal 19 novembre. Non si registrano gravi danni alle persone, ma le conseguenze di questa situazione sui trasporti marittimi globali sono sempre più significative: diverse compagnie commerciali hanno sospeso i viaggi in quella tratta – normalmente percorsa da circa il 12% delle merci globali e utilizzata dalla stragrande maggioranza delle merci in transito tra Ue e Asia e tra Asia e la costa orientale dell’America – preferendo, come ha già riferito myfruit.it, rotte molto più lunghe e costose. Ma si fa strada anche un’altra ipotesi.

Alcuni vettori stanno trattando con gli Houthi?

Secondo la stampa internazionale, alcuni vettori marittimi starebbero trattando con gli Houthi per far navigare indenni le proprie portacontainer. Va precisato che Hapag-Lloyd e Maersk hanno però già smentito ogni contatto.

E’ invece confermata l’alleanza militare di 12 Paesi (Stati Uniti, Australia, Bahrain, Belgio, Canada, Danimarca, Germania, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Singapore e Gran Bretagna) che sta intimando gli Houthi di sospendere gli attacchi minacciando loro di colpire obiettivi terrestri.

Le alternative al Mar Rosso

La crisi del Mar Rosso sta spingendo le compagnie marittime a trovare alternative. Alcune stanno proprio rinunciando a prendere in considerazione gli scali in Israele, altre stanno circumnavigando l’Africa.

Hapag-Lloyd ha invece noleggiato una portacontainer da 3.400 teu per viaggiare da Shanghai al Pireo e Genova e poi tornare nei porti cinesi di Ningbo e Shanghai. La piccola nave eviterà il Canale di Suez per circumnavigare l’Africa, con un tempo di transito di 42 giorni.

Noli Europa-Cina in crescita esponenziale 

Oltre a modificare le rotte, la situazione nel Mar Rosso sta causando un’impennata dei noli. In particolare costano di più i viaggi tra Shanghai e i due porti di riferimento europei, Rotterdam e Genova. Secondo Drewry, nel primo caso il valore per un container da 40 piedi nella prima settimana di gennaio è stato di 3.577 dollari, +115% rispetto alle rilevazioni del 21 dicembre. Il costo del trasporto tra il porto cinese e il porto italiano è stato invece di 4.178 dollari (+114%). 

Nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, invece, si tratta del +91% tra Shanghai e Rotterdam e del +43% tra Shanghai e Genova.

Aumentano anche i noli tra Cina e Stati Uniti: tra Shanghai e Los Angeles +30% in due settimane, per un totale di circa 2.700 dollari. Tra Shanghai e New York l’aumento è leggermente più contenuto, +26%, pari a 3.858 dollari.

Infine i noli crescono anche sulla rotta tra Rotterdam e Shanghai (+17%, 546 dollari). Tra New York e Rotterdam e tra Los Angeles e Shanghai restano invece invariati.

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