13 settembre 2017

Mele Bio Sudtirol. Focus su marchio e comunicazione

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«Tra 4/5 anni l'offerta sul mercato di mele biologiche salirà e quindi sarà sempre più importante fare politiche di marchio. Anche noi faremo sempre di più da questo punto di vista». Ne è convinto Michael Theiner, brand communication manager di Bio Sudtirol, cooperativa altoatesina con sede a Lana (BZ), interamente specializzata nella coltivazione e commercializzazione di mele bio (certificazione AIAB per l'Italia, Bioland per il mercato tedesco).

WernerCastiglioni_MichaelTheiner_Biosudtirol

Da sinistra: Werner Castiglioni, direttore, Michael Theiner, brand communication

E a proposito di immagine e percezione da parte del consumatore finale del biologico e, in particolare, dei meleti coltivati con i principi dell'agricoltura bio, anche le foto utilizzate devono essere coerenti con una sorta di nuovo corso che secondo Theiner deve essere all'insegna della trasparenza. “D'altronde non abbiamo proprio nulla da nascondere” ci spiega nello stand del Sana di Bologna mentre ci illustra la foto di un meleto bio “vero”, con la copertura al di sopra, l'inerbimento tra un filare e l'altro di piante, ma nessuna concessione ad atmosfere troppo “bucoliche” e patinate.

200 soci tra Merano, Salorno e Bressanone, circa 600 ettari in totale, 35 varietà di mele coltivate – “ma il grosso lo facciamo con 13/14, la più importante è certamente la Gala che ha una quota del 35%” – e vendite rivolte soprattutto al mercato estero: Scandinavia, UK, Irlanda, Germania e Spagna. L'Italia? “Assorbe circa il 10%. Collaboriamo bene con i Gas e anche con alcuni negozi specializzati”. E a proposito di trasparenza, un elenco con tutti i clienti serviti in Italia si può liberamente prendere presso lo stand: tra i nomi serviti troviamo Pam Panorama nel mondo della Gdo o Bio C'Bon tra le catene bio specializzate.

BioSudtirol_AIABQuest'anno dare stime attendibili circa la produzione in questo momento è anche in questo caso molto difficile a causa delle note gelate, nonché grandinate, che hanno colpito, in alcuni casi anche molto duramente, i meleti dei soci di Bio Suditirol. Nella normalità la produzione complessiva è di circa 25mila tonnellate, ma che quest'anno sarà ovviamente inferiore.

Si pensa al futuro, quindi: “C'è molto lavoro da fare – conclude Theiner -.  C'è la sfida del marchio da affrontare e poi c'è tantissimo da raccontare ai consumatori finali, da quello che facciamo sui materiali da imballo che utilizziamo fino alle 200 storie di coloro che lavorano nei meleti tutto l'anno”.

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