30 agosto 2022

Minguzzi: “Bollette stellari, imprese dell’ortofrutta al collasso”

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“Bollette che da 100mila euro sono passate a 400mila. Il prezzo medio del Pun (Prezzo unico nazionale, riferimento dell’energia elettrica rilevato sulla borsa elettrica italiana, ndr) che a maggio 2021 era di 0,069 euro/kWh e ad agosto 2022 è a 0,637 euro/kWh, in pratica sestuplicato negli ultimi 16 mesi. Il costo dell’energia è una tassa occulta di oltre cinque centesimi che pesa su ogni chilo di frutta estiva prodotta, conservata e commercializzata. Semplicemente pazzesco. Se non si interviene subito con misure drastiche, importanti tutta la struttura imprenditoriale, produttiva dell’ortofrutta dell’Emilia Romagna va fuori mercato, le aziende saranno costrette a chiudere. Non c’è tempo di aspettare le elezioni”. A lanciare l’allarme è Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna.

Costi fuori controllo

“Questi aumenti dei costi energetici fuori controllo si abbattono sia sulle singole imprese che sulle strutture consortili dove il prodotto viene stoccato, selezionato e confezionato e dove gli impianti frigoriferi industriali sono accesi giorno e notte – prosegue – Servono subito sostegni importanti per le imprese e serve  sganciare il prezzo dell'energia dalla quotazione del gas. E poi c'è il problema dell'iva che con questi rincari raggiunge dimensioni intollerabili”.

In Romagna in questi giorni si sta completando la raccolta di pesche e nettarine, è rimasto un 20% di tardive da raccogliere. “La campagna quest’anno, complice il gran caldo e i problemi che ha avuto la Spagna, ha visto un buon andamento delle vendite con buoni riscontri commerciali – conclude Minguzzi – Ottima la qualità dei frutti, unica nota dolente la mancanza di grandi calibri causata dalla carenza di acqua. Già i costi di produzione erano alti prima, adesso l’emergenza energia fa saltare tutti i budget, manda in rosso tutti i bilanci. Chiediamo anche il sostegno della Regione per fare pressione sul governo perché servono misure di ristoro immediate, perché le aziende sono al collasso”. 

Fonte: Fruitimprese Emilia Romagna

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