Nella Vecchia Europa non sono ancora arrivate, ma negli Stati Uniti sono già un “cult”: si tratta delle nuove varietà ibride di frutta che, come riferisce il quotidiano Repubblica, stanno facendo la fortuna della californiana Zaiger Genetics. Gli esempi che si possono già citare nella grande distribuzione statunitense sono molteplici: dalla ciliegugna (ciliegia e prugna) alla peacherina (pesca e nettarina), dalla prugnocca (prugna e albicocca) all’orangelo (arancia e pompelmo). Per il momento, riguardo alla frutta ibrida l’Italia si deve accontentare di varietà come il mapo (mandarino e pompelmo) e il mandarancio (mandarino e arancio), ma non è escluso che presto anche sul mercato nazionale non compaiano simili novità. Del resto, come ha confermato la nutrizionista Stefania Ruggeri a Oggi, che si è occupato anch’esso di tale nuovo trend, “questi frutti sono sicuri: sono ottenuti da incroci e l’uomo da sempre utilizza questa tecnica per creare nuove varietà”. Quindi, nessun frutto da laboratorio o da geni modificati.
13 settembre 2011
Negli Usa spopola la frutta ibrida
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