Anche il Viterbese, uno dei maggiori areali italiani vocati alla produzione di nocciole, segna il passo nella produzione 2023. Le previsioni della vigilia, infatti, che già non presentavano numeri da record, ora devono essere ulteriormente ridotte. A confermarlo è la voce autorevole di Settimio Discendenti, presidente della Cpn di Ronciglione (Viterbo).
“Proprio oggi – spiega Discendenti – abbiamo iniziato la raccolta. Il maltempo ha ritardato l’inizio della campagna di qualche giorno e abbiamo dovuto attendere condizioni favorevoli per entrare nei campi. Rispetto alle aspettative della vigilia, purtroppo, dobbiamo rivedere le previsioni. In pieno agosto, infatti, abbiamo registrato una cascola tardiva, con molte nocciole vuote; un fenomeno del tutto anomalo e talmente insolito che, con l’Università della Tuscia, siamo già al lavoro per cercare di capire le cause”.
Di quanto, dunque, bisognerà rivedere le stime rispetto alla vigilia, quando già si prevedeva una produzione attorno all’80% di un’annata normale? “Al momento – risponde Discendenti – è impossibile dirlo, anche perché il fenomeno della cascola non si è presentato in tutte le zone e non sempre allo stesso modo. Un’idea più chiara l’avremo senz’altro attorno al 13 settembre, quando sarà completata la prima passata di raccolta”.
Come se non bastasse, torna a dare notizie di sé la cimice, un’insidia che per lunghi mesi era stata quasi quiescente. “Fino a luglio – conferma il presidente di Cpn – questo insetto era quasi scomparso, ma ora torniamo a vederla. Bisognerà tenere conto pure di questo fattore quando andremo a valutare l’annata 2023”.
Anche nel Lazio, poi, il prezzo è ancora un’incognita. “Abbiamo concluso bene la scorsa campagna – commenta Discendenti – con una quotazione a 6,70 punto resa, dopo avere esordito a 6,30 punto resa. Oggi non c’è ancora un prezzo sul nuovo raccolto, ma auspichiamo un’apertura che, vista la situazione, sia almeno superiore rispetto a quella dello scorso anno”.
Le buone notizie arrivano dalle dinamiche interne della cooperativa, che continua a rafforzarsi. “Attualmente – conclude Settimio Discendenti – siamo arrivati a quota 150 soci. Di recente, infatti, ne sono entrati altri cinque. E la nostra cooperativa oggi rappresenta oltre duemila ettari”.