24 agosto 2020

Ortofrutta: consumi in calo dopo il lockdown

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Frenata pesante per i consumi di ortofrutta fresca in Italia dopo il periodo di lockdown. A giugno il calo rispetto al 2019 è stato brusco: il 6,8% in meno, risultato di acquisti nel mese per sole 570mila tonnellate. A rilevarlo è l’Osservatorio di mercato di Cso Italy, sulla base di dati Gfk.

“A giugno tutte le fonti di acquisto – spiega il Cso – registrano quantitativi acquistati più bassi rispetto al 2019, nella quasi totalità dei casi addirittura i più bassi dal 2016. I prezzi medi di acquisto registrati a giugno 2020 sono invece i più alti del quinquennio per tutti i canali, con gli aumenti più accentuati nel Centro Sud.

Anche il biologico ha frenato la sua corsa, ma almeno a giugno ha pareggiato le quantità dello scorso anno. Il trend di acquisto dell’ortofrutta confezionata si è invece confermato in crescita con un +6%, in linea con la tendenza del periodo.

I dati di giugno hanno influenzato non poco il consuntivo del primo semestre, che resta positivo, ma solo per l’1% (che sale al 2% per l’ortofrutta bio). I consumi di frutta e verdura fresca da parte delle famiglie italiane da gennaio a giugno hanno raggiunto i 3,1 milioni di tonnellate; la spesa supera i 6,3 miliardi di euro, per un aumento del 2%; il prezzo medio sale dell'1% (2,03 euro/kg). Ogni famiglia ha acquistato nel semestre 120 kg di frutta e verdura, circa 400 grammi in più rispetto al 2019, spendendo mediamente 244 euro per nucleo, un importo superiore di 4 euro rispetto allo scorso anno.

Anche mele, arance e patate, i prodotti leader del periodo dello “stay home”, hanno visto diminuire gli acquisti a giugno, mentre tutte le principali specie estive (fra cui le drupacee) hanno evidenziato volumi inferiori rispetto allo scorso anno. Rispetto a questa tendenza generale negativa hanno fatto eccezione meloni e uva da tavola, quest’ultima tuttavia entrata sul mercato a giugno con quantitativi ancora poco significativi. Tra gli ortaggi nel semestre le patate tengono mentre sono in calo i consumi di pomodoro.

Guardando ai canali di vendita, il semestre ha chiuso con un bilancio positivo rispetto al 2019 per i supermercati, i discount e le superette. Viceversa negativi i mercati rionali, stabile il dettaglio specializzato. In generale, la situazione più critica, in questo panorama nazionale dei consumi di ortofrutta già cupo, si è registrata nel Sud e in Sicilia”.

“Purtroppo – commenta Elisa Macchi, direttore di Cso Italy – i dati di giugno confermano i timori e le perplessità già emerse nei mesi precedenti. Al risveglio dei consumi di ortofrutta nei due mesi di lockdown si erano infatti contrapposte le forti perdite del canale horeca.  La crescita degli acquisti domestici molto probabilmente non ha compensato tali perdite”.

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