Mangiare sano e biologico, conoscere il percorso dei cibi dalla terra alla tavola, senza inutili sprechi. L'Emilia Romagna dà l'esempio e si fa premiare, con oltre 5 milioni di euro, la cifra più alta in Italia, di risorse nazionali per l'impegno nelle mense bio, cui si aggiungono oltre 200mila euro l'anno per iniziative di informazione e promozione del biologico nelle scuole da Piacenza a Rimini. Ma non basta: ammontano infatti a 36mila euro l'anno per il triennio 2020/22, i fondi destinati dalla Regione alle attività di conoscenza del lavoro nei campi attraverso le fattorie didattiche e aperte e il nuovo progetto che formerà, appunto, i futuri ‘operatori di fattoria didattica’.
E poi i benefici di uno stile di vita sano che parte dalla tavola: la Regione è impegnata in modo attivo in alcuni progetti europei di promozione della dieta mediterranea, del consumo di frutta, verdura e latte nelle scuole e non solo. Infine, stop allo spreco per una cultura più rispettosa del cibo. Sono queste le caratteristiche del nuovo programma triennale di educazione alimentare approvato oggi dall'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna.
“La maggiore consapevolezza della popolazione rispetto alla propria alimentazione – afferma l’assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi, presentando il programma di educazione alimentare – va accompagnata dalla conoscenza delle produzioni agroalimentari e delle implicazioni ambientali, etiche e sociali dei diversi sistemi produttivi e degli stili di consumo”.