Sono ore clou per i porti mondiali: gli States si preparano alla protesta degli operatori più importante di sempre, in Germania si decidono nuovi scioperi, in India ripartono i fermi e in Italia lo scalo di Genova oggi è rimasto fermo per ordigno bellico.
Porti americani verso uno sciopero storico
La minaccia di un massiccio sciopero nei porti della costa orientale incombe sugli Stati Uniti: l’accordo di contrattazione collettiva tra la International Longshoremen’s Association (Ila) e il datore di lavoro dell’Alleanza marittima statunitense (Usmx) scadrà il 30 settembre e delle trattative per il rinnovo del contratto non c'è al momento traccia.
Una situazione che potrebbe generare gravi danni: secondo Sea-intelligence, una giornata di sciopero nei porti degli Stati Uniti richiederebbe sei giorni per essere recuperata, mentre il fermo di una settimana all’inizio di ottobre significherebbe la risoluzione dei ritardi non prima della metà di novembre.
Se poi si verificasse uno sciopero di due settimane, allora di normalità dei flussi si riparlerebbe nel 2025.
Non va meglio in India. Parte oggi, per un periodo indeterminato, lo sciopero nazionale dei porti locali: gli operatori chiedono infatti una immediata revisione dei salari e del trattamento pensionistico.
Lo sciopero coinvolgerà più di 20mila operatori dei principali porti del Paese e potrebbe peggiorare le già congestionate operazioni portuali che da settimane interessano l'Asia e l'Europa, con ricadute negative e ritardi negli scambi globali.
I principali porti indiani, ossia Chennai, Cochin e Mumbai, i quali gestiscono una capacità di carico annua complessiva che supera la cifra di 1,6 miliardi di tonnellate, rischiano infatti la paralisi totale.
La situazione in Germania
Dopo una serie di scioperi attuati a giugno 2024 dai lavoratori dei terminal container di Wilhelmshaven, Amburgo, Brema, Bremerhaven, Brake ed Emdenil, il sindacato tedesco Ver.di ha rilanciato la mobilitazione: sono dunque probabili nuovi fermi.
L’azione s’inserisce nella vertenza sul contratto di lavoro di circa 11.500 lavoratori dei porti del Mare del Nord: il sindacato chiede un aumento della retribuzione oraria di tre euro a partire dal primo giugno 2024, nonché un corrispondente aumento dei premi di turno, compreso il recupero del mancato aumento dei bonus di turno nel contratto collettivo 2022, con una durata del contratto collettivo di 12 mesi.
Genova chiuso per ordigno bellico
In Italia, invece, il porto di Genova oggi è stato interessato da una chiusura programmata per il recupero di un proiettile d’artiglieria che risale alla Seconda guerra mondiale: fermo il traffico navale in ingresso e in uscita dallo scalo.
L’ordigno è stato scoperto solo un paio di giorni fa, a una profondità di 28 metri: non sono stati resi noti gli orari di inzio e fine delle operazioni.