Esiste la pasta, il pane, ma anche l’olio, la farina, il latte, i boscotti e persino il gelato!
Parliamo della canapa, una pianta della famiglia delle Cannabacee, i cui frutti, vale a dire i suoi semi hanno molto da offrire alle persone attente alla propria salute. Ricchi di proprietà benefiche per il nostro organismo, i semi di canapa decorticati sono sempre più ricercati come ingrediente di preparazioni per le più disparate ricette, consumati come snack o utilizzati per arricchire e decorare zuppe, insalate, verdure, pasta o riso, yogurt e torte.
Un po’ di storia
Agli inizi del Novecento l'Italia era tra i primi produttori mondiali di canapa. Nel 1940 si destinarono a questa coltivazione ben 90mila ettari di territorio e il nostro Paese produceva più canapa di quanto se ne produca oggi in tutto il mondo. È considerata il “maiale della botanica vegetale”, poiché di questa pianta non si butta via nulla: cresce velocemente e a qualsiasi latitudine, dall'Equador alla Scandinavia e costa pochissimo da mantenere. In Italia coltivare canapa per uso industriale è legale, l'importante è che abbia un tasso di Thc inferiore allo 0,2%. Il Ministero della Salute, con una cirolare del 2009, ha confermato i benefici derivanti dal consumo di semi di canapa e i suoi derivati quali olio e farina.
Ma perché fa così bene?
La risposta risiede nel ricco quantitativo di omega 3 e omega 6, capaci di prevenire e curare la malattie attualmente più diffuse: colesterolo, problemi respiratori come l'asma, disturbi cardiovascolari, malattie ossee e infiammazioni come l'artrite, malattie alla pelle quali irritazioni, acne e dermatiti, problemi neurologici come il calo d'attenzione e la depressione cronica. I prodotti derivanti dalla canapa si potrebbero definire come un “vaccino nutrizionale” che se assunto ogni giorno rafforza e regola la risposta del sistema immunitario, del sistema ormonale e del sistema nervoso.
Dove si coltiva in Italia
Nonostante sia ancora poca conosciuta, in realtà non sono così pochi gli agricoltori e i commercianti che stanno puntando su questo prodotto, tanto che ogni regione ha orami la sua associazione canapafriendly. Carmagnola, in Piemonte, è storicamente il primo centro canapiero d’Italia ed è sede di Assocanapa, nata nel 1998. Ad oggi conta 1000 ettari di terreno dedicati alla coltivazione della cannabis sativa e più di 300 aziende associate. In Emilia-Romagna c'è Romagna Canapa, nel Lazio Canapa Live e Rea Canapa, in Toscana Toscanapa e Versilcanapa, in Molise Sativa Molise, nelle Marche Aprocanapa, in Abruzzo Canabruzzo, in Sicilia ACS e Sicilcanapa, in Sardegna Canapa Sarda Onlus. e via discorrendo. E queste sono solo le associazioni più grandi, perché la lista sarebbe ancora più lunga.
Dove assaggiare e comprare?
Per chi volesse assaggiare i prodotti alla canapa sono ormai molti i negozi bio e veg che iniziano a tenerli in assortimento, nonché anche i punti vendita di alcune insegne della grande distribuzione organizzata che vendono i semi.
Le panetterie, ad esempio, utilizzano semi di canapa e la farina che se ne ricava per i loro preparati. Qualche esempio? Massimo Grazioli a Pisa, il pastificio d'Alba a Cuneo, o ancora Paolo Sala di Viganò in provincia di Lecco. Ovviamente non mancano anche sempre più chef che utilizzano semi e derivati dalla canapa: in Brianza il Gruppo Ethos con i suoi Acqua e Farina, Risoamaro, Sanmauro, Fabbrica libera, Grani&braci e Tondo proprio in questo periodo ha organizzato il Festival della Canapa. Per due mesi, da aprile fino a maggio, menu piatti a base di canapa, dall'antipasto sino al dessert.
Credits foto: Rubyran/Flickr | HappyHemp | www.ideegreen.it