“Se c’è un insegnamento da questa terribile vicenda, che ha lasciato pesantissime conseguenze a livello socio-economico, è che l’agricoltura italiana si è confermata come una garanzia, come un settore indispensabile per la vita e per il benessere delle famiglie italiane. Le imprese dell’ortofrutta non hanno mai mollato, hanno continuato a lavorare, a produrre e confezionare, a rifornire la Gdo e i mercati generali pur nelle crescenti difficoltà e nonostante i mille problemi legati alla sicurezza degli ambienti di lavoro, alla tutela dei lavoratori sia in campagna che nei magazzini”. Con queste parole Giacomo Suglia, presidente, ha concluso i lavori dell'assemblea di Apeo, Associazione produttori esportatori ortofrutticoli.
Privilegiati e al contempo fondamentali
Secondo il presidente, il ruolo del comparto ortofrutticolo nella filiera socio-economica del paese è vitale, perché sono prodotti beni indispensabili per la vita: “Abbiamo affrontato difficoltà e costi crescenti, riuscendo a mantenere i prezzi bassi per non far mancare alimenti di consumo quotidiano per milioni di famiglie italiane. Noi dell’ortofrutta siamo stati uno dei pochi settori a non fermarci, abbiamo continuato a lavorare con grande impegno e grande senso di responsabilità”, ha aggiunto.
“Dobbiamo considerarci dei privilegiati perché abbiamo potuto continuare sempre a lavorare e produrre mentre gran parte dell’Italia produttiva si fermava – ha proseguito – Tuttavia adesso che siamo nella fase 3, quella della ripresa, del necessario rilancio, dobbiamo prendere atto, noi per primi, che siamo un settore fondamentale nella filiera della vita quotidiana e sta a noi impegnarci affinché il nostro ruolo sia più valorizzato e più riconosciuto per quello che vale, per quello che sa dare e garantire al benessere degli italiani. Una presa di consapevolezza, una assunzione di responsabilità che dobbiamo fare tutti insieme, perché da soli è impossibile”.
Un settore resiliente, ma serve intervento politico
“Veniamo da settimane difficilissime per tutti, dove però l’ortofrutta ha dato prova di resilienza straordinaria, come dimostrano i flussi dell’export nel primo trimestre del 2020 (+6,9%) e anche i dati Fruitimprese relativi al solo mese di marzo (+7,1%), quando già eravamo in pieno lockdown. Ma per un concreto rilancio del nostro export– ha puntualizzato – attendiamo una svolta politico-diplomatica del nostro paese che supporti concretamente le nostre imprese nell’apertura dei nuovi mercati dell’Asia, dell’Estremo Oriente e del Centro America. Così come attendiamo un progetto di rilancio dei consumi nazionali che riconosca all’ortofrutta il ruolo e i benefici per la salute dei consumatori in un quadro di sicurezza alimentare e di dieta mediterranea”.
Le imprese del settore, secondo il presidente, sono preoccupate delle conseguenze della crisi economico-sociale che si annuncia: “L’ortofrutta italiana, e quella pugliese in particolare, è tra le più controllate d’Europa e del mondo – ha concluso – Offre tutte le garanzie in tema di qualità, salubrità e sicurezza fitosanitaria. Alla politica, alle istituzioni chiediamo un riconoscimento concreto di questi nostri valori, perché la concorrenza internazionale rischia di emarginarci a causa dei nostri costi troppo alti”.