Sono stati chiamati eroi per via del ruolo strategico che hanno svolto e che tuttora svolgono nell'emergenza coronavirus. Ma gli autotrasportatori non si accontentano della gloria: chiedono concretezza. E lo fanno fin dal primo giorno, da quando è stato subito chiaro che, insieme a medici, infermieri e personale sanitario, sarebbero stati anche loro “al fronte”. Da subito hanno evidenziato due problemi, uno concatenato all'altro: la mancanza di liquidità congenita da qualche anno nel settore, e il suo aggravarsi a causa del potenziale (ma concreto) ritardo dei pagamenti da parte dei committenti, a loro volta vessati dalla crisi che l'emergenza coronavirus comporta. Ma che cosa chiedono, in concreto, gli autotrasportatori? In sintesi, solo un po' di respiro. Vediamo nel dettaglio.
Fiap: sospendere i pedaggi per il trasporto merci
Non sorprende, in questo scenario, la richiesta di Massimo Bagnoli, presidente Fiap (Federazione italiana autotrasportatori professionali), che con una lettera indirizzata a Fabrizio Palenzona, presidente di Aiscat, associazione italiana società concessionarie autostradali e trafori, propone la sospensione del pagamento dei pedaggi autostradali per il trasporto delle merci. La missiva recita, testualmente: “Nella ricerca di soluzioni che permettano alle imprese di autotrasporto di affrontare lo scenario complesso e difficile legato all’emergenza Covid-19, la Fiap sottopone l'ipotesi che venga concessa la sospensione del pagamento dei pedaggi autostradali per il trasporto delle merci, fino al termine dello stato di emergenza, se non per un periodo maggiore, accordando loro la possibilità di rientro, opportunamente rateizzato (almeno 6 rate), dei pedaggi non pagati, a partire da gennaio 2021“. E prosegue: “Sarebbe inoltre opportuno, a nostro parere, considerare anche l’ipotesi di esonero dal pagamento per le imprese che trasportano apparecchiature sanitarie, per la sanificazione e ogni ulteriore merce connessa alla gestione dell’emergenza Covid-19, come avviene nel caso di utilizzo dell’infrastruttura da parte delle forze dell’ordine”.
La prima scadenza era il 30 aprile
Ha già sospeso il pagamento del contributo annuo “sino a definizione dei giudizi pendenti dinanzi al giudice amministrativo” l’Art, l'Autorità di regolazione dei trasporti. Il provvedimento – che coinvolge le imprese operanti nei settori del trasporto merci su strada connesso con porti, scali ferroviari merci, aeroporti, interporti, trasporto merci via mare e per vie navigabili interne, trasporto aereo di passeggeri e/o merci – non è stato però così scontato. In un primo momento, infatti, incurante dell'emergenza coronavirus, l’autorità aveva chiesto alle imprese di trasporto e logistica di saldare il dovuto entro il 30 aprile. Una richiesta che aveva sorpreso il settore, vista anche la filosofia sottesa al decreto “cura Italia”, che di fatto rinvia i versamenti degli oneri fiscali e amministrativi per tutte le imprese.
Trasporto internazionale: parola d'ordine omogeneità
E richieste congiunte arrivano anche dal trasporto internazionale. Il destinatario è il parlamento europeo; l'oggetto della richiesta è la chiusura, dopo tre anni dal suo avvio, della riforma dell’autotrasporto internazionale.
Nel merito, le principali sigle che rappresentano gli autotrasportatori europei – Fntr (Francia), Bgl (Germania), Nla (Scandinavia), Dtl e Itd (Danimarca), SA (Svezia), Nlf (Norvegia), Fin Mobility (Finlandia), Cesmad Bohemia (Repubblica Ceca), Cesmad Slovenia (Slovenia), Tln (Paesi Bassi), Fai-Conftrasporto (Italia) Astic e Cetm (Spagna) e Antram (Portogallo) – hanno firmato un comunicato congiunto che riporta quanto segue: “È essenziale che anche i parlamentari europei pongano fine a un mercato dell’autotrasporto europeo estremamente frammentato e con visioni molto diverse tra gli stati membri”. Si legge nella nota: “Questo potrà assicurare un quadro europeo armonico, di più alto livello, e una competizione più trasparente tra le compagnie di autotrasporto. Non possiamo più permetterci di perdere altro tempo, considerato che altre importanti sfide come l’innovazione, la digitalizzazione, l’energia pulita e il trasporto sostenibile si stanno avvicinando”. “L’emergenza della pandemia Covid-19 – si conclude così il comunicato – è un’ulteriore ragione per adottare misure volte ad assicurare chiarezza e regole omogenee al settore dell’autotrasporto in Europa: la crisi attuale dimostra che efficienti mercati nazionali di trasporto merci sono necessari quanto i trasporti internazionali per continuare a far funzionare la catena della logistica, che garantisce i rifornimenti alle nostre popolazioni”.