Per gli addetti ai lavori si tratta di un déjà vu: il mondo italiano dell’autotrasporto respinge al mittente il tentativo in atto di dumping tariffario sui trasporti container. A tal proposito è intervenuto Trasportounito (associazione nazionale degli autotrasportatori), che ha dichiarato solidarietà ai sindacati dei dipendenti che hanno sollevato i rischi circa la sicurezza stradale derivanti dalle gare al ribasso tariffario e che ha mosso precise rimostranze. Nel merito, secondo l'associazione, l’insuccesso del tavolo di confronto sulle regole del trasporto contenitori, penalizzato dall’assenza degli spedizionieri e nel quale sono coinvolti i grandi gruppi armatoriali internazionali, nasconde precise volontà e responsabilità. Da un lato la volontà dei grandi carrier di predominare in un paese fragile come l’Italia; dall'altro la responsabilità del governo, nella figura della ministro dei trasporti, che non ha raccolto i reiterati segnali di allarme lanciati dal mondo del trasporto su gomma, e non ha mai risposto alle richieste di un confronto formulate da tutti gli operatori partecipanti al tavolo container.
Secondo Trasportounito, quella che oggi si è aggravata in modo devastante, era una situazione fuori controllo da tempo, testimoniata da ben venti riunioni al tavolo di confronto sull’autotrasporto container senza che si sottoscrivesse alcun accordo, ancorché parziale.
“Oggi i rischi di perdere il controllo – sottolinea Giuseppe Tagnochetti di Trasportounito – sono altissimi. L’impatto di un blocco dei trasporti container avrebbe conseguenze gravissime sui porti, gli interporti, le strutture logistiche e intermodali oltre che sulle stesse aziende di autotrasporto e sull’intero sistema produttivo del paese. Il tutto con conseguenze imprevedibili sull’assetto sociale del paese”.
Trasportounito chiede pertanto un’immediata assunzione di consapevolezza e di responsabilità da parte di tutti gli operatori della filiera e dello stesso governo.