Da legno e ferro delle prime macchine al software e all’intelligenza artificiale, dalla spazzolatura delle pesche romagnole alla scansione interna per scoprire i problemi dei frutti ed evitare la commercializzazione di quelli critici. E’ la storia di Unitec che dal 1924 cerca, riuscendoci, soluzioni per le aziende agricole. Un secolo fa si è partiti dalla calibratura e oggi si torna in campo con robot che dal 2025 accompagneranno l’uomo nella raccolta. Intanto a Macfrut 2024 è stata presentata la macchina per il confezionamento automatico delle mele: la Uni Smart Try Filler. Tra i clienti di Unitec anche Melinda.
Nel 2025 la prima macchina in campo
In questo secolo Unitec si è specializzata nel post raccolta, ora fa un passo indietro anzi dentro ovvero in campo. Sta avanzando, infatti, sempre più la necessità di un sostegno durante la fase di raccolta. Angelo Benedetti, presidente del gruppo, ha sottolineato lo scenario: “Potatura, diradatura e raccolta sono alla portata della tecnologia, serve un dialogo forte nella progettazione degli impianti”. C’è da andare incontro alle macchine. Sulla robotica in campo a Unitec ci lavorano da tempo. “Nel 2025 andremo a lavorare anche sulla raccolta, con macchine pronte per kiwi, mele, pesche, susine, albicocche. Sono macchine che simulano l’uomo”.
Si è scoperto, ma solo ora il problema del gusto
Visto l’osservatorio privilegiato nella conferenza stampa non è mancata la domanda sui cambiamenti osservati negli ultimi dieci anni: “Sta nascendo la consapevolezza del valore della soddisfazione del consumatore, ma siamo all’inizio. Ci abbiamo messo tanto tempo a capire questo mentre si è insistito tanto su più colore, più shelf life, più produttività in campo ma non si è pensato al gusto. Pesche rosse ma con poco sapore, grande produzione ma prezzi bassi”. Oggi la consapevolezza che buono è meglio. Questo il cambiamento rilevato da un’azienda che nel 2023 ha presentato un fatturato da 200 milioni e che quest’anno farà meglio. Anche se oltre il 90% dei sistemi sono venduti fuori dai nostri confini: “Ma sono macchine, e ne siamo orgogliosi, che durano 20 anni”.
Confezionare mele, pesche, nettarine
A Macfrut Benedetti ha presentato la “macchina per il confezionamento in modo automatico delle mele” ovvero mettere i frutti dentro una confezione, dare una mano (robotica) nella fase di confezionamento. Superare questa fase altamente di routine perché “sempre con lo stesso movimento si corre il rischio del tunnel carpale“. Insomma la tecnologia per migliorare la qualità del prodotto, ma pure per ridurre il peso di mansioni alienanti e garantire benessere ai lavoratori.
Le specifiche della nuova macchina
Si tratta di un riempitore automatico che permette di confezionare diverse varietà di frutta come pesche, nettarine e mele in alveolo o in alveolo dentro la cassa. Il prelievo dei frutti e il deposito in alveolo avvengono grazie ad un innovativo robot con funzione pick and place, in grado di modulare le coordinate di prelievo/deposito basandosi sul calibro e il formato della confezione in lavorazione.