02 dicembre 2015

Russia. Stop a frutta e verdura dalla Turchia

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I timori dei giorni scorsi alla fine si sono rivelati fondati. La Russia ha bloccato l'importazione di frutta e verdura dalla Turchia. Il primo ministro russo Dmitry Medvedev il 1 dicembre ha firmato il decreto presidenziale (Executive Order No 583) con il quale vengono imposte una serie di sanzioni nei confronti della Turchia, successive all’abbattimento dell’aereo russo nei giorni scorsi al confine con la Siria.

Tra queste c’è anche il divieto di importazione di una lista di prodotti agricoli dalla Turchia, tra i quali rientrano anche molte tipologie di frutta e verdura che dal 1° gennaio 2016 non potranno più entrare sul territorio russo: pomodori, cipolle, cavolfiori e broccoli, cetriolini, arance, mandarini e clementine, uva, mele, pere, albicocche, pesche, prugne, fragole e fragoleNon rientrerebbero invece, per ora, nella lista limoni e noci, prodotti che la Russia importa in grandi quantità dalla Turchia (circa il 90% dei limoni presenti in Russia arriva dalla Turchia).

Tra i prodotti alimentari turchi divieto anche per sale, pollame e tacchino congelati. L’embargo toccherà anche il turismo (vietati immediatamente i voli charter e la vendita di pacchetti turistici), la manodopera (vietato assumere lavoratori turchi), la cultura (sospesa la cooperazione tra i due Paesi e gli scambi universitari).

Secondo quanto riferisce l’agenzia turca Doğan News Agency, molte aziende che operano all’interno del mercato all’ingrosso di frutta e verdura di Antalya, uno dei più importanti centri ortofrutticoli del Paese, avevano già praticamente interrotto l’export verso la Russia da quando è iniziata la crisi con la Russia. Nei giorni scorsi, infatti, secondo quanto riportano alcuni operatori del mercato all’ingrosso, molti camion sono stati bloccati alla frontiera russa dalla dogana e i prezzi di frutta e verdura si sono abbassati di circa il 70%.

Mercato all'ingrosso di Antalya - Reuters

Mercato all'ingrosso di Antalya – Reuters

I danni per il settore agroalimentare turco sono ingenti: la Russia, infatti, l’anno scorso ha importato prodotti alimentari per un valore di circa 1,7 miliardi di dollari dalla Turchia e l’ortofrutta rappresenta circa un quarto. Per esempio, circa un terzo delle importazioni di pomodori in Russia proviene proprio dalla Turchia. Come successo a partire dall’estate del 2014, quando il governo russo approvò sanzioni simili nei confronti di molti prodotti alimentari dei paesi della UE, ortofrutta in primis, creando un notevole rimescolamento dei flussi commerciali, si tratta ora di capire cosa sucederà quando la Turchia, inevitabilmente a breve, dovrà trovare altri sbocchi commerciali, con le conseguenti pressioni sui prezzi.

Credit news: Ansa | Reuters | hurriyetdailynews.com | government.ru

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