Quali segreti nasconde il carrubo di Sicilia? Tanti, a giudicare dagli studi compiuti dall’Università di Catania. “Il carrubo – spiega il prof. Stefano La Malfa – presenta un elevato grado di biodiversità. In Italia si annoverano almeno quaranta accessioni. L’interesse verso una cultivar piuttosto che un’altra scaturisce dal tipo di impiego dei frutti. Per tale ragione cultivar che producono frutti con un’alta resa in polpa, ricca in zuccheri, ben si prestano per l’industria dolciaria, mangimistica e, di recente interesse, energetica, per la produzione di bioetanolo. Di contro, le varietà che forniscono una resa in seme elevata (maggiore del 10% sul peso totale del frutto) sono più indicate per l’impiego nell’industria di estrazione dall’endosperma dei semi della Locust Bean Gum, una gomma con poteri addensanti utilizzata in svariati settori. La polpa di carruba ha un buon tenore proteico (8%) ed un discreto quantitativo di vitamine A, D, B1, B2, B3; sono anche presenti vari minerali come calcio, magnesio, potassio e tracce di ferro, manganese, bario, cromo, rame e nichel. Il 46% della polpa è rappresentato dagli zuccheri, tra cui il fruttosio, che una volta trasformata in farina la rendono molto apprezzata per la preparazione di dolci”. (fine prima parte)
14 dicembre 2011
“Mysnack in tour”: la Sicilia e il carrubo
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