09 novembre 2015

Il gelato non va in letargo questo inverno

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Anche con l’arrivo della stagione fredda, il gelato non andrà in letargo. A confermarlo sono alcuni numeri diffusi in questi giorni da un servizio ad hoc sul Il Sole 24Ore, che spiega: “Sommando tutti i mesi dell’anno, ne consumiamo 380.000 tonnellate, in 40.000 gelaterie (ce n’è una ogni 1612 abitanti), che, a loro volta, alimentano un ricco indotto: i produttori acquistano tonnellate di latte (220.000), di zuccheri (64.000), di frutta fresca (21.00) e di altre materie prime (29.000).Ammontano a 450 milioni di euro i ricavi delle aziende che producono ingredienti e semilavorati”.

Ovviamente, nella stagione autunno invernale la frutta secca è protagonista tra le materie prime. Riporta infatti ancora “Il Sole”: “I gusti si accordano con clima e temperature: ecco l’arancia con le noci, la castagna con l’alloro, lo zenzero e il cardamomo, il cachi e le pere, il marron glacé che ha la pastosità ideale: il gelato fuori stagione cambia di consistenza, è ancora più vellutato al palato. Ma mantiene inalterate le proprietà nutrizionali. Anzi, per dare la sensazione di un gelato meno freddo, vengono ridotte le quantità di zucchero, abbattendo il punto di congelamento del prodotto. I sapori risultano appena attenuati”.

Data la stagione esistono, naturalmente, anche variazioni sul tema, dal parfait al gelato caldo. Scrive ancora Il Sole: “Il parfait…solido e cremoso, si prepara con tuorli d’uovo montati insieme allo zucchero cotto. E’ semifreddo se viene lavorato con la meringa italiana. Il gelato caldo, invece, è una chimera per molti pasticceri: Giampaolo Grazioli ad Auckland, in Nuova Zelanda, lo prepara con nocciole, crema di latte biologica e cioccolato senza alcun additivo. Ugo Tognazzi, impareggiabile attore gourmet, aveva risolto il dilemma molto più semplicemente, colando cioccolato caldo, fuso a bagnomaria, su palline di vaniglia”.

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