E’ ufficialmente iniziata la stagione delle ciliegie della Op Armonia. “Siamo partiti sabato con la Bigarreau in una delle zone più vocate della cerasicoltura pugliese, Bisceglie – dice l’Ad, Marco Eleuteri – Fino al 10 maggio risentiremo dei danni dovuti alle piogge e alle gelate dei primi di aprile con volumi ridotti del 70%. Danni che via via sentiremo sempre meno fino alla parte finale della Bigarreau, per la quale stimiamo comunque un -40%. E il 30-40% in meno ci aspettiamo anche per Giorgia e Ferrovia”.
L’Op Armonia, ha ampliato il centro di confezionamento di Bisceglie con secondo sito, per rispettare le norme di distanziamento del personale. Qui viene selezionata e lavorata Dolce ciliegia in confezioni da 350 grammi. “Dai primi stacchi, possiamo valutare calibri eccezionali e l’elevata qualità in termini di sanità dei frutti rimasti. E per noi che facciamo linee premium – osserva Eleuteri – questo è un bene. Al momento Dolce Ciliegia è destinata al mercato nazionale, per scelta strategica: raccogliamo ‘a sapore’, infatti, per frutti colti e mangiati”.
Intanto, nelle Marche sono previsti tra cinque giorni i primi stacchi delle pesche piatte Saturnia. “Questo è il primo anno di produzione della varietà Early Saturnia che abbiamo in esclusiva per l’Italia – continua l’Ad di Op Armonia – Nelle Marche abbiamo subito qualche danno anche sulle pesche ma, tra produzioni sottoserra e in collina, siamo riusciti a limitare le perdite di prodotto al 20-30%. In pratica arriveremo ai volumi dell’anno scorso, ma con una superficie quasi raddoppiata. Il 25% della produzione di Saturnia arriva da Battipaglia (Salerno) dove la raccolta di Early Saturnia sotto serra è già iniziata il 26 aprile e con 10 gradi Brix garantiti. Anche per le pesche sarà un anno di scarica, per questo potremo contare su calibri sostenuti e standard qualitativi elevati”.
In condizioni normali, l’Op Armonia può garantire pesche Saturnia dal 20 di aprile al 15-20 settembre. Per Saturnia ci sono tante richieste e nel giro di due anni l’offerta dovrebbe raddoppiare. “Oggi ne abbiamo 110 ettari, erano 50 tre anni fa, ma la domanda nazionale cresce più dell’offerta. Questo perché ci sono poche realtà come la nostra, anche in Spagna, sia in termini di ampiezza di calendario, sia per l’elevato profilo organolettico delle varietà – conclude Eleuteri – Varietà che abbiamo scelto per il gusto e che valorizziamo anche con specifiche tecniche di coltivazione”.